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IL CAMPIDOGLIO CHIUDE IL CENTRO ALZHEIMER DI VIA ISOLA MADRE

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Nessuna speranza per il centro Alzheimer diurno di via Isola Madre, nel terzo municipio, che chiuderà i battenti dal prossimo 30 settembre. Per gli utenti della struttura il dipartimento politiche sociali del Comune ha però trovato “una soluzione temporanea con il Municipio II e la Asl attraverso cui assicureremo la prosecuzione del servizio fino all’assegnazione del nuovo bando”. È quanto emerso nel corso della riunione della Commissione Trasparenza del Campidoglio a cui questa mattina hanno partecipato i rappresentati del Dipartimento, del Municipio ed i familiari di alcuni degli utenti che attualmente frequentano il centro. “Il nuovo bando lo stiamo per pubblicare. Da quel momento all’assegnazione passano da 8 mesi ad un anno. Quella del Municipio II – ha spiegato la direttrice del dipartimento Politiche Sociali, Raffaella Modafferi – è una soluzione temporanea poiché la chiusura del centro è inevitabile” visto che “a giungo ‘Il Cigno’, che attualmente gestisce il centro, ci ha comunicato di non essere disponibile ad una proroga del contratto in scadenza”. Impossibile anche “assegnare direttamente il servizio né rivolgerci al secondo in graduatoria facendolo vincitore per un mese e poi subito una proroga di un anno per fare il nuovo bando: sarebbe contrario ai principi di trasparenza amministrativa”. Dunque “i servizi sociali del Municipio III continueranno a seguire i pazienti” che saranno ospitati in centri del Municipio II che raggiungeranno attraverso un sevizio bus “di cui si farà carico il dipartimento”. Le ragioni dell’addio della Cooperativa e dunque della necessità di trovare una soluzione temporanea sono però da ricercare nel passato, come spiegato dalla stessa Modafferi: “A gennaio 2018 il dipartimento ha convocato un comitato d’ambito con Asl e uffici ed in quella sede è stato evidenziato che tutti i centri soffrivano di carenza di utenti anche perché le compartecipazioni sono molto alte, fino a 950 euro, e le famiglie preferiscono prendere una badante”. Alla luce di questo ‘Il Cigno’ “ci ha fatto una proposta di revisione contrattuale ma c’era il rischio di ricorso degli altri partecipanti. Però gli abbiamo assicurato che nel bando successivo avremmo preso in considerazione l’introduzione di una quota fissa, e non solo un’aliquota pro capite, e di una quota per l’accompagnamento alle dimissioni e al reinserimento in famiglia. Abbiamo fatto presente le criticità del Municipio III alla Regione ma non abbiamo mai avuto riscontro. Poi a giungo è arrivata la lettera della cooperativa”. Cooperativa che “nel 2018 ha un bilancio con 33 mila euro di perdita: abbiamo dovuto tirare fuori noi 40 mila euro per garantire il servizio e pagare i dipendenti. Questo – hanno spiegato i responsabili – perché abbiamo 9 ospiti rispetto ai 44 potenziali. Non siamo disponili a continuare alle condizioni attuali e per questo a giungo abbiamo mandato una comunicazione dicendo di non essere disponili ad una proroga, pur assicurando il servizio fino alla scadenza del contratto”. Dal canto loro i familiari degli utenti del centro hanno sottolineato di non aver ancora ricevuto “alcuna comunicazione. Nessuna lettera ci è arrivata dai Municipi né dalle Asl e dunque non abbiamo ancora potuto aderire il servizio”.

(Fotografia da https://www.zeit.de/2015/29/alzheimer-demenz-heilung-medikament).

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