Fatti di Roma

CENTO GIOVANI CON LE ACLI CHE VOGLIONO CAMBIARE ROMA

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Da giovani passivi a cittadini attivi grazie alle Acli. Questo è il passo e il concetto di sensibilizzazione che si è cercato di trasmettere all’evento “100 giovani X Roma” organizzato e promosso dalla Acli di Roma, presso la Chiesa di Sant’Agostino, in via della Scrofa, allo scopo di elaborare delle proposte da presentare ai candidati sindaco della Capitale.

Importanti le parole della Presidentessa delle Acli romane, Lidia Borzì, che vede questi ragazzi come “Costruttori di futuro e di comunità”.  “Penso – ha detto – che in questa stanza ci potrebbe essere un futuro sindaco di Roma. Noi sentiamo la responsabilità educativa di accompagnarvi in un percorso di discernimento e formazione che vi possa rendere protagonisti”. Parole, piene di speranza per il futuro e volontà di far emergere dei giovani con l’obiettivo “di combattere l’indifferenza, il non mi interessa. Abbiamo bisogno di giovani che possano fungere da anticorpi per questa città che ci appare malata”.

Dopo questa introduzione è iniziato il vero lavoro di brainstorming da parte dei ragazzi, coordinato dalla coach Francesca Erbi, dove è venuto fuori tutto il loro l’impegno civico e sociale.

Date le premesse dell’incontro non abbiamo potuto non andare a fare qualche domanda ai ragazzi, i veri protagonisti dell’evento con Claudia e Walter che ci hanno fatto da rappresentanti  e si sono prestati alle nostre domande. E’ sulla tematica della partecipazione che abbiamo chiesto un giudizio e la ragazza ci ha spiegato come sia rimasta stupita e piacevolmente colpita dalla partecipazione all’evento e che “questa è un’opportunità che va’ sfruttata al massimo: speriamo che oggi escano fuori idee interessanti”, a cui si è aggiunto il giudizio di Walter che ha sostenuto come “occasioni di confronto come questa ci danno la possibilità di passare da giovani un po’ passivi a cittadini attivi, fattore essenziale per dar voce alle idee e alle proposte dei giovani”.

La fuga dei cervelli è un argomento sempre attuale e per certi versi spinoso, dovrebbe essere un rammarico per tutti se la soluzione più percorribile che vedono i giovani è quella di prendere un aereo e andare a cercare fortuna altrove. Claudia però non è allineata con questa soluzione, anzi grazie alla sua partecipazione attiva alla vita dell’associazione ha voluto a sottolineare come “Noi siamo qui anche perchè la nostra Presidentessa, Lidia Borzì, ci ripete tutti i giorni che abbiamo tutti gli strumenti a disposizione per fare bene in Italia” sostenuta anche da Walter che spera che le istituzioni raccolgano il loro appello e vadano loro incontro in modo tale da non dover “fuggire da altre parti” per emergere.

Un particolare che è stato facile da cogliere è la volontà dei ragazzi di partecipare alla vita della città, di contribuire a renderla un posto migliore e allo stesso tempo stringere ancora di più il contatto con il territorio, crescendo e prendendo coscienza della realtà urbana come ci confessa Walter che prima di iniziare il cammino all’interno dell’associazione difficilmente riusciva a notare le problematiche della gente in molti lati della quotidianità ma che, ad esempio, partecipando al progetto “Pane a chi serve: 2.0” (iniziativa che si occupa di recuperare il pane che altrimenti andrebbe sprecato per consegnarlo alle varie Caritas, ndr) si è reso conto di come si riesca a diventare utili con poco.

Pietro Proietti

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