Fatti di Roma

CARABINIERE UCCISO: IN 7MILA IN FILA PER LA CAMERA ARDENTE

La folla per l’apertura della camera ardente a Roma

Si è chiusa più tardi del previsto, alle ventuno invece che alle venti e trenta, la camera ardente del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega aperta ieri pomeriggio alle 16 nella cappella del palazzo Monte di Pietà a Roma.

Oltre settemila persone si sono messe in fila nel corso del pomeriggio, aspettando anche più di un’ora per salutare il militare 35enne brutalmente ucciso due notti fa mentre era in servizio nella Capitale. La moglie Maria Rosa, il fratello Paolo, la sorella e la madre Silvia sono rimaste nella cappella tutto il tempo. Alle sedici, un momento la pioggia batteva violenta sui sampietrini, quello dopo uno scampolo di sole si affacciava a illuminare piazza Monti di Pietà.

In pieno centro di Roma, a pochi passi da Campo de’ Fiori, nel centro della movida e dell’allegria quand’è sera, ma che in questa domenica pomeriggio ha accolto soltanto silenzio e dolore. In tanti si sono messi in fila per salutare Mario Cerciello Rega. Fuori dalla caserma Farnese, lì vicino e presso cui il vicebrigadiere lavorava, corone di fiori, biglietti e candele che da giorni parenti, conoscenti, e semplici cittadini portano in omaggio. In fila davanti alla cappella gli amici di Cerciello e molti carabinieri in congedo, tutti con la faccia di chi contempla un grande dolore. Nella piazza ha regnato un silenzio quasi assoluto, interrotto ogni tanto dal click degli ombrelli che si aprivano in coro quando la pioggia ricominciava a cadere. Interrotto dall’omaggio dei colleghi dell’Arma che a sirene spiegate hanno rivolto un saluto al carabiniere, dagli applausi della folla al passaggio di decine di poliziotti in divisa e in visita alla camera ardente. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha voluto portare un saluto e si è trattenuto oltre un’ora e mezza. Il premier giunto in piazza Trinità dei Monti ha salutato il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri, la sindaca di Roma Virginia Raggi e il prefetto Gerarda Pantalone. Sono giunti poi anche il vicecapo della Polizia di Stato, Alessandra Guidi, il capo di stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli.

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