Dal Campidoglio

CAMPIDOGLIO, MINENNA “MIE DIMISSIONI PER DEFICIT DI TRASPARENZA. GESTO SEMPLICE DI UMILTA’ E RESPONSABILITA’ “

marcello minenna


“Qualcuno diceva (G.Casaleggio) che è difficile vincere contro chi non si arrende mai. Ovviamente, quella frase alludeva (ed allude) ad una resistenza attiva del cittadino ai soprusi, al malaffare ed alle tante ingiustizie, piccole e grandi, in cui gli capita di imbattersi nella vita quotidiana. Quella resistenza deve essere ancor maggiore per il cittadino investito di funzioni pubbliche: funzioni che vanno esercitate – ricorda la nostra Costituzione (art.54) – con disciplina ed onore. Ed allora, da servitore dello Stato quale ho sempre sentito di essere, ho accettato il gravoso impegno di assessore al bilancio, patrimonio e alle partecipate del Comune di Roma affidatomi dalla sindaca Virginia Raggi, ispirandomi unicamente ai principi sopra richiamati; così, del resto, avevo fatto in precedenza in Consob, poi quando sono stato chiamato dal Prefetto Tronca a collaborare al risanamento della Capitale e così farò anche in futuro: perché non sono ammesse deroghe ai valori di legalità, trasparenza, disciplina ed onore“.
Queste sono le parole dell’assessore comunale dimissionario della Giunta Raggi e che ne giorni scorsi è stato al centro della cronaca romana per le sue inaspettate dimissioni.
“Ebbene – prosegue – in questi mesi di intenso lavoro ho messo a disposizione dei cittadini e della squadra della Sindaca Raggi tutte le mie risorse e competenze tecniche, costantemente ispirando la mia azione esattamente a quei ‘valori’ non negoziabili di cui mi sento ‘portatore sano’. Ho anche, in questi mesi, respinto interferenze e ‘compromessi’ al ribasso sempre interloquendo con tutti nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali. Ho, tuttavia, pochi giorni fa, sentito di dovere rassegnare le dimissioni dall’incarico affidatomi quando ho percepito quello che definirei eufemisticamente un ‘deficit di trasparenza‘ nella gestione della procedura di revoca di quella delicatissima e nevralgica figura amministrativa del capo di Gabinetto, vero garante della legalità e trasparenza nella tecno-macchina comunale. Questo deficit di trasparenza è stato ricostruito in modo adeguato dalle fonti giornalistiche che ho citato nel precedente post, ma mi rendo conto che il silenzio non paga e può essere frainteso. Quindi consentitemi di dirlo nel più chiaro dei modi: le mie non sono dimissioni ‘arroganti’ o di ‘solidarietà’ rispetto a quelle rassegnate unilateralmente dalla Dr.ssa Raineri (nei cui confronti nutro sentimenti di profonda stima). Dimettersi per avere avvertito disagio di fronte a una scelta non chiara, nè trasparente in ordine alle autentiche dinamiche ad essa sottese (o retrostanti) è, allora, semplicemente un gesto di Umiltà e Responsabilità: un gesto, divenuto oramai irrevocabile, che consegno alla Sindaca Raggi con l’auspicio di un reale chiarimento nell’interesse comune dei cittadini di Roma. E con la coscienza di aver fatto il mio dovere di perseguire interessi generali e bene comune, valori fondanti e cari al M5S”.

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