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ALLARME DA VILLA MARAINI: EFFETTUATI 287 TEST HIV, NON ABBASSARE LA GUARDIA

Villa Maraini-Cri ha partecipato alla European testing week 2020, per la prevenzione delle epatiti e delle altre infezioni sessualmente trasmissibili, proponendo giornate di test rapidi e gratuiti per Hiv, sifilide ed epatite C alla popolazione target degli utilizzatori di sostanze e utenti in cura presso la sua struttura. “Un appuntamento che non potevamo saltare, perché Hiv e epatite C si possono e si devono curare, per evitare nuovi contagi, soprattutto in questo periodo di pandemia dove c’è il rischio che ci si ‘scordi’ della loro presenza tra noi. Abbiamo fatto molto negli ultimi anni per scovare i positivi ed avviarli alle cure, ora abbassare la guardia può causare un aumento dei contagi”, spiega Massimo Barra fondatore di Villa Maraini-Cri e inviato speciale per la salute della Federazione internazionale di Croce e Mezzaluna Rossa. Duecentottantasette i test, Hiv, epatite C e sifilide effettuati nel rispetto di tutte le regole anti-coronavirus, somministrati in sede ma nel parco che la circonda, ma anche a Tor Bella Monaca periferia della Capitale, nel parco di viale dell’Archeologia, nella postazione dove ogni giorno si recano gli operatori dell’unità di strada della fondazione, per svolgere la loro attività di riduzione del danno e recupero di tossicodipendenti in overdose. “Abbiamo scelto di fare un evento in modalità low profile per evitare rischi di diffusione di coronavirus, scegliendo di testare quanti più utenti possibili, che comunque erano presenti nella nostra sede e di scendere in strada solo dove siamo presenti quotidianamente: Tor Bella Monaca, testando i tossicodipendenti attivi con cui entriamo in contatto ogni giorno e a cui distribuiamo oltre 200 siringhe sterili/giorno, proprio perché non si diffondano Hiv ed epatite C”, conclude Massimo Barra. In Italia si stima che delle 2.847 nuove diagnosi da Hiv il 57,1 per cento siano tardive; 11,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti sono di età tra i 25 e 29 anni; l’80,2 per cento di casi dovuti a sesso non protetto. Grazie ad un accordo con il policlinico di Tor Vergata a Roma, i positivi sono stati inviati per confermare la diagnosi con un prelievo venoso ed in caso, avviati ad un percorso di cura, accompagnati dagli operatori della fondazione stessa.

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