Giovani e Scuola

AL QUIRINALE LA CERIMONIA PER LA CONSEGNA DEGLI ATTESTATI AI NUOVI ALFIERI DELLA REPUBBLICA

“Care ragazze e cari ragazzi, benvenute e benvenuti al Quirinale. È per me un vero piacere accogliervi per consegnarvi gli attestati che sottolineano le azioni e le iniziative che avete realizzato e che avete posto in essere senza pensare di ricevere un premio, tanto che alcuni di voi si sono meravigliati quando sono stati avvertiti di questa occasione, di questo riconoscimento. Naturalmente come voi, tanti altri ragazzi e ragazze di ogni parte d’Italia hanno adottato e messo in campo azioni simili, meritevoli anche loro. Voi qui li rappresentate tutti”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale per l’incontro con i nuovi Alfieri della Repubblica, alla presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Sono stati consegnati 30 attestati d’onore e quattro targhe a giovani che si sono distinti per atti meritevoli che non costituiscono esempi di azioni rare ma esempi di gesti virtuosi della vita quotidiana, emblematici di comportamenti che sono diffusi tra i giovani.

Proprio nei giorni delle polemiche e degli accesi scontri a livello politico per l’aggressione e le violenze verso alcuni studenti di un Liceo a Firenze, Mattarella vuole puntare l’attenzione sull”altra Italia dei giovani’, quella dei ragazzi che nell’impegno quotidiano e civile costituiscono “esempi positivi”.
Il capo dello Stato spiega che “è importante sottolineare questo patrimonio di iniziative e di azioni prese nel segno della positività, perché il nostro Paese vede anche manifestazioni di azioni negative, che fanno, naturalmente e comprensibilmente, più notizia. Ma la prevalenza nel nostro Paese, come negli altri – e sperabile dovunque – è di buone intenzioni, di sentimenti positivi. E voi li avete manifestati e li avete tradotti in azioni concrete. Questo accresce il valore delle azioni che avete compiuto, di cui vi ringrazio io personalmente e vi ringraziamo tutti, come comunità nazionale. Per quello che avete fatto vi ringraziamo tutti e vi ringrazio io come comunità internazionale”.

Durante la cerimonia al Quirinale per la consegna degli Attestati d’Onore di Alfiere della Repubblica, il capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando ai giovani spiega: “Tra di voi vi sono esempi di chi ha compreso la difficoltà di altre persone e se ne è fatto carico per aiutarle: coetanei, compagni di scuola, persone anziane. Vi sono esempi di chi ha affrontato le proprie difficoltà con coraggio e determinazione facendone anche occasione di incontro con gli altri. Vi sono esempi di chi ha messo in pratica, in condizioni di emergenza, azioni di soccorso sanitario, di chi durante la pandemia, nella grande emergenza che c’era, è intervenuto a sostegno di chi aveva bisogno, dove le strutture pubbliche non potevano materialmente arrivare. E vi sono tra voi ragazzi e ragazze che hanno proseguito in questa azione nell’impegno di soccorso sanitario anche dopo l’emergenza. Tra di voi vi sono esempi di chi ha preso a cura il territorio, di chi si preoccupa dell’ambiente, di chi diffonde messaggi di solidarietà. Sono tanti gli esempi e non esauriscono la gamma dei grandi impegni e delle azioni che avete svolto. Vi ringrazio molto. So bene che questa occasione non vi farà inorgoglire, che resterete uguali a quel che siete e che sarete sempre semplici, che avrete sempre la convinzione, che vi ha animato, che quel che avete fatto è normale, perché rientra nei buoni criteri di convivenza in una comunità, anche quando questo ha richiesto alcuni gesti di coraggio in condizioni difficili e pericolose. È molto importante sottolineare tutto questo e voi me ne date l’occasione. Lo ripeto a voi come a tanti altri, ragazzi e ragazze, che in giro per l’Italia fanno lo stesso”.

Con un pensiero alla guerra in Ucraina, il capo dello Stato ricorda ai ragazzi presenti al Quirinale che “l’ambito internazionale non è separato dall’ambito nazionale, da quello interno ai singoli Paesi. C’è una grande e reciproca influenza – sottolinea Mattarella – tra come si vive dentro le comunità nazionali e come si vive nella comunità internazionale. Alcuni di voi lo hanno toccato con mano, alcuni di voi sono qui perchè hanno aiutato nell’accoglienza alcuni vostri coetanei ucraini in fuga dal loro Paese aggredito”.

Il presidente della Repubblica conclude: “Il nostro è un Paese che ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana. E questo è quello che vi ha spinto. Forse nel fare alcune azioni non ve ne siete resi conto pienamente, ed è bene restiate sempre semplici come siete. Ma questo modo di comportarsi, questo capire che ci si impegna perché si vive insieme ad una comunità a beneficio di tutti, questo è quel che è importante e che avete fatto”.

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