Fatti di Roma

AGCOM, IL 28% DEGLI ITALIANI MAI SU INTERNET. BENE I GIOVANI, MALE I PIU’ GRANDI

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Sono molti gli italiani che ad oggi ancora non hanno mai utilizzato Internet, più di un quarto della popolazione, precisamente il 28% non ha mai navigato in rete contro il 16% che rappresenta il dato medio dei cittadini europei. Questi dati provengono da uno studio fatto dall’Agcom con dati assunti nel 2015 che sottolinea come i giovani colmino il gap e, nel caso di uso di consolle, ascolti di musica e video online, siano anche superiori alla media europea (52% contro il 49%).

Gli italiani più maturi infatti sembrano essere particolarmente restii ad usare servizi come lo shopping online che ha una stima del 65% a livello europeo, quasi il doppio del 39% rappresentato dal campione italiano, ma non è solo questo dove siamo più arretrati; difatti, per quanto riguarda l’home banking ci fermiamo al 43% contro il 57%, Video on demand 19% contro il 41%, le news online 57% contro il 68%. I dati riguardo i social, diventati virali e con tariffe telefoniche sempre più convenienti per sfruttarli, siamo vicini alla media europea che si ferma al 63% contro il 58% dello standard italiano.

I dati riguardanti il settore produttivo parlano di un ritardo rispetto alla media europea, soprattutto per le aziende, ma non così enorme; siamo sicuramente più indietro per quanto riguarda le pmi e la pubblica amministrazione. Secondo Cardani, Presidente dell’Agcom, nella relazione annuale al Parlamento spiega come “queste posizioni fanno comunque fatica a risalire e sono stazionarie o in peggioramento rispetto al 2014. È da accogliere favorevolmente la politica del Governo attraverso la ’Strategia per la crescita digitale’ e le azioni messe in campo dai decreti attuativi della Riforma Madia in materia di digitalizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione”, il dato però è in crescita visto che “Nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), che nel 2015 mostra una sostanziale tenuta rispetto al 2014 ed assume complessivamente un valore di circa 17 miliardi di euro, l’area dei servizi di media audiovisivi e radiofonici -sottolinea sempre Cardani – anche sul web continua a detenere la maggiore incidenza sul totale dei ricavi (49,2% per un ammontare di 8 miliardi di euro). L’editoria quotidiana e periodica, anche su web, rappresenta il 26% dei ricavi del SIC per un valore di 4,5 miliardi di euro. A fronte del maggior tempo destinato dagli italiani alla navigazione, prosegue la crescita dei ricavi da pubblicita’ online, che raggiunge 1,7 miliardi di euro (9,5% del SIC contro l’8,4% dell’anno precedente)”

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