Fatti di Roma

“A NOI GLI OCCHI, PLEASE”: I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO OCCUPANO IL GLOBE

Un gruppo di lavoratori dello spettacolo ha occupato questa mattina il Globe Theatre a Villa Borghese a Roma. Si legge in una nota delle associazioni aderenti alla iniziativa sui social. L’obiettivo, spiegano i lavoratori, non sono le riaperture, ma “una riforma strutturale del settore”.

“Dopo un anno di mobilitazioni che non hanno portato ad un accoglimento delle richieste di chi maggiormente ha subìto i danni della crisi pandemica, le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo hanno deciso che fosse il momento di mettersi in gioco in maniera più conflittuale occupando un luogo simbolo del proprio lavoro, come già successo a Napoli e a Milano”, si legge tra i motivi dell’occupazione. “Non si chiede di riaprire ma di essere i protagonisti di una rivoluzione del settore che porti ad una vera continuità di reddito per chi è discontinuo, alla stabilizzazione ed internalizzazione di chi lavora in maniera continuativa ma precaria e con appalti esterni, ad un riconoscimento delle figure professionali, a dei migliori contratti collettivi nazionali, ad un maggiore investimento e gestione pubblica, ad una politica culturale di prossimità al servizio di tutte e tutti”.

“L’occupazione si propone come luogo di lotta, di incontro e di socialità in cui non solo si porteranno avanti le rivendicazioni già espresse a proposito di una riforma radicale del settore, ma sarà anche l’occasione per continuare il processo di autoformazione e di discussione così da disegnare insieme in che modo e in che mondo ripartire”, continuano gli occupanti. “Le lotte delle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo per un cambiamento del sistema lavorativo, reddituale, contrattuale e culturale si intrecciano a quelle di altri settori. La precarietà del mondo dello spettacolo, pur con le sue specificità, ha molti punti in comune con tutti gli altri settori, ecco perché il Globe Theatre occupato vuole essere anche fucina di idee per un cambiamento radicale per i diritti sociali di tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono coloro che hanno pagato un prezzo più alto in questo anno di crisi sanitaria a causa delle condizioni del mercato del lavoro capitalista”.

L’occupazione è stata promossa dalle associazioni Potere al Popolo, Autorganizzat_ Spettacolo Roma, Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario, Il Campo Innocente, Mujeres nel Teatro, Presìdi Culturali Permanenti Roma, Arci Roma e sostenuta da molte realtà sociali e culturali della città.

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