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UNICEF, ITALIA AL 19° POSTO PER LE POLITICHE PER LE FAMIGLIA 

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Svezia, Norvegia, Islanda, Estonia e Portogallo hanno le politiche familiari più favorevoli tra i Paesi ad alto reddito. L’Italia, invece, è appena al 19° posto della classifica realizzata dal Centro di ricerca Innocenti dell’Unicef. È quanto emerge il nuovo rapporto “I paesi più ricchi del mondo sostengono le famiglie? Le politiche nell’Ocse e nell’Ue” realizzato su 31 nazioni. Svizzera, Grecia, Cipro, Regno Unito e Irlanda sono quelli con le politiche meno favorevoli.

Guardando da vicino i dati sul congedo parentale interamente retribuito in 41 paesi, indica che solo la metà dei Paesi offrono almeno 6 mesi di congedo di maternità interamente retribuito. L’Estonia offre alle madri la più lunga durata di congedo interamente pagato a 85 settimane, seguita da Ungheria (72 settimane) e Bulgaria (61 settimane). Gli Stati Uniti sono il solo paese incluso nell’analisi – e uno fra i soli 8 paesi al mondo – che non ha politiche nazionali per il congedo di maternità, né di paternità.

L’Italia è al 19esimo posto della classifica (dati 2016), con 25 settimane di congedo di maternità interamente retribuito, il 34% dei bambini sotto i 3 anni iscritti a servizi per l’infanzia e il 93% dei bambini fra i 3 e i 6 anni iscritti a istruzione prescolare. Il rapporto fa parte del lavoro programmatico e sulle politiche per lo sviluppo della prima infanzia dell’UNICEF e della campagna Early Moments Matter (I primi momenti di vita contano), arrivata al suo terzo anno, che punta a supportare le famiglie a fornire ai loro bambini le esperienze stimolanti di cui hanno bisogno per uno sviluppo sano del loro cervello.

“Non esiste un periodo più importante per lo sviluppo cerebrale dei bambini – e quindi per il loro futuro – dei primissimi anni di vita”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Unicef Henrietta Fore. “Abbiamo bisogno che i governi aiutino a fornire ai genitori il supporto di cui hanno bisogno per creare un ambiente stimolante per i loro bambini. E abbiamo bisogno del supporto e dell’influenza del settore privato per fare in modo che ciò accada”.

Il rapporto evidenzia inoltre che, anche quando ai padri è permesso un congedo retribuito, molti non lo richiedono. In Giappone, il solo Paese che offre almeno 6 mesi di paternità interamente retribuita per i padri, solo 1 su 20 ha chiesto un congedo retribuito nel 2017. La Corea del Sud ha il secondo periodo più lungo per i padri, ma questi rappresentano solo 1 su 6 fra i genitori che chiedono il congedo. Secondo il rapporto, il congedo di paternità retribuito aiuta i padri a creare un legame con i loro figli, contribuisce allo sviluppo infantile, abbassa i livelli di depressione post-partum e aumenta l’uguaglianza di genere. Il rapporto chiede politiche nazionali che assicurino congedi di paternità retribuiti e incoraggino i padri a richiederli. Per alcuni genitori che si rivolgono ai servizi per l’infanzia quando rientrano a lavoro, costo è l’ostacolo maggiore. Analizzando dati da 29 paesi emerge che i genitori di bambini piccoli nel Regno Unito erano quelli che citavano più frequentemente i costi come la ragione per cui non usufruivano degli asili nido. Tuttavia, in Repubblica Ceca, Danimarca e Svezia il costo costituiva un ostacolo per meno di 1 genitore su 100 che aveva dichiarato una necessità non soddisfatta rispetto ai servizi per l’infanzia.

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