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TELEFONO ROSA: NO ALLA CASTRAZIONE CHIMICA, LA VIOLENZA SULLE DONNE È UN PROBLEMA CULTURALE

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La castrazione chimica non è assolutamente una soluzione per prevenire la violenza nei confronti delle donne e non rappresenta di certo un deterrente per ridurre gli stupri. La raccolta di firme, annunciata per questo fine settimana dal vicepremier Matteo Salvini, è solo un’iniziativa demagogica per ottenere facili consensi elettorali”. È la posizione netta dell’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa riguardo la proposta di legge della Lega che vuole introdurre la castrazione chimica per pedofili e stupratori.

“Non ci stancheremo mai di ripetere – ribadisce la presidente del Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli – che la violenza di genere è un problema culturale e va affrontato nella sua complessità, con azioni mirate di prevenzione e con un’educazione ’sentimentale’ al rispetto fin dalle scuole dell’obbligo. Oltre a garantire la certezza della pena, è fondamentale assicurare tutta la protezione e il sostegno necessari alle vittime che decidono di denunciare, allontanandole da ambiti familiari pericolosi e con una corretta assistenza anche durante l’iter processuale”.

“Siamo contrarie alla punizione ottenuta con la castrazione chimica, ma crediamo – aggiunge – nella rieducazione per gli uomini violenti attraverso un percorso di responsabilizzazione che dovrebbero fare per acquisire la consapevolezza del loro comportamento. Bisogna intervenire prima, perché chi compie uno stupro non lo fa certo per un problema di natura ormonale, ma per una mentalità maschilista e violenta e un’ossessione del possesso che – conclude – spinge in molti casi anche al femminicidio.”

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