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SULLA CHIUSURA DI MEDICINA SOLIDALE INSORGE IL PD CAPITOLINO, SILENZIO DALLA REGIONE

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Capiamo le difficoltà e gli impegni della Sindaca, ma la scarsa attenzione al mondo del sociale e alle periferie no. Non capiamo più che visione abbia questa maggioranza e questa Giunta della città di Roma: l’invito del Municipio VI a lasciare i locali di via Aspertini inviato all’associazione Medicina Solidale, ambulatorio gratuito e luogo di accoglienza per quanti in povertà vengono lì curati e accuditi, non ha senso. Tanto più a fronte di un iter, avviato nel corso della scorsa consiliatura, volto a regolarizzare l’immobile comunale che oggi si chiede di lasciare. La Sindaca intervenga e lo faccia subito”. Così in una nota Giulio Pelonzi, capogruppo Dem in Campidoglio, ed Erica Battaglia, delegata all’assemblea romana del Pd

“È umiliante – proseguono – vivere in una città che non si occupa di chi é più in difficoltà, ma anzi ostacola anche quel volontariato attivo che se ne fa carico nei quartieri e nelle aree urbane dove il bisogno è più alto. Sono oltre due anni che assistiamo alla progressiva chiusura di servizi sui territori in tutti i Municipi della città: un trend squalificante per una Capitale che é stata casa accogliente di diritti di cittadinanza per tutti da sempre”.

“Non può chiudere un presidio fondamentale come #MedicinaSolidale in un quartiere difficile come #TorBellaMonaca. È compito delle Istituzioni e di noi tutti impedirlo!”. Lo scrive su Twitter, riferisce una nota, Gianluca Peciola, Movimento Civico per Roma.

“La periferia non può essere solo passerella. Nonostante il risultato ottenuto nel 2016 che sfiorò l’80% al primo turno, non capiamo come questa amministrazione possa abbandonare il nostro territorio. La pec ricevuta in queste ultime ore dal centro di Medicina Solidale di Tor Bella Monaca ci lascia basiti. Il comune vuole porre fine all’assistenza ed al supporto necessario al quartiere intimando l’abbandono del locale in soli dieci giorni. Dall’amministrazione municipale un silenzio imbarazzante che è stato interrotto da una dichiarazione del presidente Romanella che ammette di non avere soluzioni prima dello sfratto”. Così in una nota Nella Converti e Alessandra Vasselli, vicesegretarie del Pd VI Municipio, e Tiziana Sbardella, delegata al sociale del Pd VI Municipio.

“Zero soluzioni – proseguono – che porteranno alla chiusura di un presidio diventato punto di riferimento per l’intero territorio di Roma Est. Un presidio che non ha lasciato indietro nessuno e sopperisce da tempo anche all’incapacità di un’amministrazione locale e romana non in grado di intercettare e soprattutto risolvere la laceratura sociale non più sottovalutabile di questo territorio. Quale disegno politico c’è dietro la scelta di eliminare un servizio totalmente gratuito, un luogo per gli ultimi, un centro che da 10 anni cura ed accudisce i più fragili e disperati che vivono in una delle periferie dal tessuto sociale più lacerato? La Sindaca ci risponda ed intervenga. Il municipio VI e Roma non possono più tollerare la chiusura di servizi fondamentali per la cittadinanza”.

 

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