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SUI VACCINI LE SCUOLE HANNO TEMPO FINO AL 20 MARZO

VACCINI


“Le scuole hanno ora tempo fino al 20 marzo, perché in questi giorni c’è uno scambio via Pec degli elenchi da parte delle scuole alle Asl, e al contrario da parte delle Asl alle scuole di coloro che non hanno adempiuto agli obblighi vaccinali”. Cosí il responsabile della Cabina di regia della sanità Laziale, Alessio D’Amato, parlando con i cronisti presso la sede della giunta regionale, in merito alla scadenza per presentare la documentazione che comprovi l’avvenuta vaccinazione dei bambini. “Le scuole – ha spiegato D’Amato – hanno dunque tempo fino al 20 marzo per inviare a coloro che non hanno adempiuto una nota per cui, solo da allora, scatteranno gli elementi di natura sanzionatoria. Le famiglie possono stare tranquille rispetto al dato attuale”. A chi gli chiedeva cosa accadrà ai bambini che non si metteranno in regola anche dopo il 20 marzo, D’Amato ha risposto: “E’ come quando si va in piscina: se hai la cuffia entri, se non ce l’hai non entri. Se a un certo punto la famiglia decide di non procedere alle vaccinazioni non si può mettere a repentaglio la salute altrui. Però ripeto: si tratta di una questione molto limitata e circoscritta nei numeri”.
“Il tasso di copertura qui ha avuto un balzo in avanti molto importante, siamo oltre il 97% per la fascia 0-6 anni, quella per cui viene indicato l’obbligo, che riguarda l’esavalente e la quadrivalente, le dieci obbligatorie. C’è stato un alto livello di risposta da parte delle famiglie”. Così il responsabile per la cabina di regia per la sanità del Lazio, Alessio D’Amato in merito alla scadenza per la presentazione della documentazione che comprovi l’avvenuta vaccinazione dei bambini per poter andare a scuola, parlando con i cronisti presso la sede della giunta regionale. “Le famiglie – ha aggiunto D’Amato – possono stare tranquille rispetto al dato attuale. I dati che abbiamo, il 97%, sono molto bassi”. Ad esempio, nel 2015 nel Lazio sono nati oltre 46mila bambini che oggi hanno circa 2/3 anni. Le famiglie che hanno rifiutato le vaccinazioni sono circa 30. “Stiamo parlando di numeri minimi rispetto alla platea totale che invece ha aderito alla campagna vaccinale”.

 

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