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SU MEDICINA SOLIDALE PARLA LA COMMISSIONE TRASPARENZA DEL CAMPIDOGLIO

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Come già dichiarato dal nostro capogruppo Pelonzi chiediamo l’impegno della sindaca in una mozione che chiede di revocare l’avviso di sgombero per Medicina Solidale, ma credo sia utile alla causa convocare presto una Commissione Trasparenza che ci aiuti a capire perché si è fermato l’iter di accatastamento della struttura di via Aspertini avviato nella scorsa consiliatura. Consideriamo infatti strategico un ambulatorio di strada in una delle periferie più estreme della Capitale rivolto alla cura e alla presa in carico di quelle persone che non godono del diritto alla salute e all’assistenza materiale. Roma deve essere orgogliosa di questi piccoli gioielli sociali e di quanti, tra medici e i infermieri volontari, si adoperano per onorare l’art. 32 della Costituzione. La sindaca stoppi lo sgombero e apra un tavolo. La commissione Trasparenza farà la sua parte con un accesso agli atti e la disponibilità ad una soluzione condivisa”. Così in una nota Marco Palumbo, Presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale e consigliere Dem in Campidoglio

Ancora: “No allo sgombero; quello che sta accadendo in queste ore all’Istituto di Medicina Solidale onlus è ingiusto per la nostra città e per quanti nella Capitale vivono senza diritti. Ieri sera abbiamo protocollato come gruppo consiliare una mozione perché la Sindaca intervenga e stoppi immediatamente un provvedimento amministrativo approssimativo e senza alcuna proposta di soluzione alternativa. Invece di aiutare infatti una realtà sociale e sanitaria che è punto di riferimento da oltre 10 anni per quelle persone in grave difficoltà che non hanno alcun diritto e che trovano servizi gratuiti presso la struttura di via Aspertini a Tor Bella Monaca, Roma Capitale per mezzo del Municipio VI elimina il problema alla radice intimando lo sgombero”. Così in una nota Giulio Pelonzi, capogruppo Dem in Campidoglio.

“Si preferisce la guerra ai poveri e alle periferie, piuttosto che risolvere un problema amministrativo – aggiunge Pelonzi – Il Pd si oppone e chiede alla maggioranza 5 Stelle di questa città di schierarsi votando un atto di Consiglio. Nel ringraziare la delegazione del Partito Democratico che ieri mattina ha incontrato cittadini e operatori sanitari presso Medicina Solidale, ovvero il Presidente nazionale del Pd Matteo Orfini, la consigliera regionale Marta Leonori, la delegata all’assemblea romana del Pd Erica Battaglia e la Segretaria del Circolo locale Nella Converti, ci siamo assunti come gruppo la responsabilità di depositare una mozione da discutere urgentemente. Scadono oggi infatti i 10 giorni dalla richiesta fatta dal Municipio VI di lasciare la struttura. Chiediamo alla Sindaca di stoppare questo iter, di aprire un tavolo tecnico che risolva le problematiche relative all’accatastamento dell’immobile e concluda quanto avviato nella scorsa consiliatura, e infine di confermare l’affidamento della struttura a Medicina Solidale”.

Anche dai consiglieri regionali di maggioranza:  “Medicina solidale è un presidio importante nel territorio romano. L’attività che svolge nella sede di Tor Bella Monaca permette l’accesso a servizi sanitari a moltissime persone fragili, che spesso non hanno alternativa se non intasare i Pronto soccorso. Per questo richiede una grande attenzione e un sostegno, che già in passato abbiamo dimostrato”. Lo affermano in una nota le consigliere regionali Marta Leonori, Michela Di Biase (Pd) e Marta Bonafoni (LcZ).
“Preoccupa il comportamento del Campidoglio – aggiungono – che invece di sostenere questa realtà fa recapitare una richiesta di rilascio dei locali. Respingiamo l’idea di uno sgombero a danno di Medicina Solidale e siamo al fianco del gruppo consiliare del Pd in Campidoglio, perché diamo valore a presidi territoriali che costruiscono comunità più coese. Chiediamo di riflettere semmai e di lavorare insieme, Comune e Regione, perché le attività di Medicina Solidale proseguano e si amplino. In un momento storico di forti fragilità sociali, le Istituzioni possono e devono attivarsi perché le comunità abbiano punti di riferimento sul territorio. Apriamo un tavolo ed evitiamo che realtà così significative di volontariato chiudano. La Regione, oltre a confermare il suo supporto che è avvenuto anche attraverso il Policlinico Tor Vergata, può assumere l’impegno, una volta risolta la definizione della sede, anche a rafforzarlo”.

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