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SONO RAGAZZI FEROCI E SENZA SCRUPOLI I CARNEFICI DELLE RAGAZZE VIOLENTATE

STUPRO


“Le modalità con cui le violenze sono state ideate e portate a termine sono sintomatiche di estrema freddezza e determinazione unite a un’assoluta mancanza di scrupoli e a non comune ferocia verso le vittime degli abusi, ciò che induce a ritenere che possa trattarsi di casi non isolati ma destinati a ripetersi in coerenza con una personalità incline alla sopraffazione ed al brutale soddisfacimento di istinti di violenza, sicuramente valutabili come indice di sussistenza del pericolo di reiterazione del delitto”. E’ quanto si legge in un passaggio delle cinque pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Costantino De Robbio nei confronti di due romeni accusati di aver abusato di due 14enni. A svolgere le indagini i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza e della compagnia di Montesacro. “Allo stesso modo le minacce rivolte alle minori perché non rivelassero lo stupro e il tentativo di Mario Seferovic di contattare la madre di una delle due ragazze – scrive il gip – forse anche per appurare se le vittime avessero rispettato la consegna del silenzio, inducono a ritenere sussistente altresì il pericolo di inquinamento probatorio”. In conclusione secondo il giudice una misura cautelare diversa dalla detenzione in carcere sarebbe “inidonea”
I genitori nella denuncia hanno riferito di aver saputo “dalla figlia che qualche tempo prima aveva conosciuto tramite Facebook un ragazzo che aveva adottato il nickname ‘Alessio il sinto’ e che questi dopo aver avuto una corrispondenza telematica con la ragazza le aveva dato appuntamento per un incontro de visu”. Durante questo incontro, “ove la minore era andata con un’amica, il ragazzo le aveva costrette ad andare in un terreno nascosto alla vista dei passanti ove aveva abusato sessualmente di loro mentre un amico faceva da palo, dopo averle legate a un recinto con delle manette per impedire loro di allontanarsi”. Tale versione è poi stata confermata anche dall’altra minore. L’indagato Mario Seferovic era poi stato identificato anche grazie a cinque fotografie stampate da un genitore dalla pagina Fb ‘Alessio il Sinto’. Il giovane era già noto ai militari in quanto pregiudicato per delitti contro il patrimonio. Quindi i denunciati hanno fornito l’utenza telefonica con cui l’autore degli abusi aveva contattato le minorenni poi escusse in sede di incidente probatorio (Foto Omniroma).

 

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