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SOCIALE; NASCE LA “FABBRICA DELLA PACE”, L’11 MAGGIO IL SALUTO DI PAPA FRANCESCO IN SALA NERVI

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E’ stata presentata oggi presso la sala delle conferenze Fao una nuova realtà: la “Fabbrica della pace”. In un mondo che, pur aspirando all’unione, lascia che la parola d’ordine rimanga conflitto, il progetto nasce e si sviluppa per seguire la tendenza inversa: educare alla “rivoluzione del cuore”.

La prof.ssa Maria Rita Parsi, membro del Comitato dell’ONU sui Diritti del Fanciullo e socio fondatore del Comitato Promotore della Fabbrica, è stata moderatrice della conferenza di presentazione.

 “Il mondo – ha affermato la Parsi – ha fame di pace, ma si nutre di guerre. Serve l’energia positiva della rivoluzione del cuore e di questa rivoluzione sono portatori i bambini, speranza del futuro. La fabbrica della pace è una mobilitazione per portare le forza spirituali, politiche ed educative ad utilizzare un linguaggio di pace. Ciò che si favorisce è l’integrazione multietnica, che porta anche gli adulti a sostenere la pace in famiglia e in tutti gli ambienti”.

Obiettivo del progetto è quello di rendere i bambini di tutto il mondo creatori di pace, tolleranza e accoglienza. Si tratta di un cantiere senza limiti e barriere, dove sono i più piccoli ad aiutare i grandi a guardare la realtà con occhi non contaminati. L’universo concreto in cui i bambini dovrebbero e vogliono vivere deve essere costruito con il sostegno e lo stimolo di chi li accompagna in quest’avventura.

Questo grande laboratorio vuole coinvolgere tutte le scuole, le realtà di volontariato, le istituzioni in una rete educativa che attraverso l’animazione, l’arte, le nuove tecnologie e lo sport formi i ragazzi. Cultura significa incontrare ed includere l’altro, consentendo ai più piccoli di imparare che la differenza è sempre valore aggiunto. Azioni ricreative, incontri e molti alti progetti consentono alla Fabbrica di “Dare Anima all’Anima”.

Durante la conferenza sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario del ministero degli Affari Esteri On. Benedetto Della Vedova, il sottosegretario del ministero di Giustizia On. Cosimo Maria Ferri, Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Gen. Nicolò Pollari, esperto internazionale di geopolitica, il rappresentante permanente italiano presso le agenzie Onu – Roma Ambasciatore Pierfrancesco Sacco, il direttore ufficio X Salute della donna e dell’età evolutiva della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute dott.ssa Serena Battilomo, l’On. Piero Fassino, presidente dell’Anci, il presidente dell’Assemblea Capitolina On. Valeria Baglio, Don Marcello Bussotti, cappellano del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Padre Gaetano Greco, cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo.

Tra i progetti in divenire, significativo è il primo grande evento presentato durante la conferenza e sostenuto dal comitato promotore per la fondazione della Fabbrica stessa. Lunedì 11 maggio, alle ore 9 in Sala Nervi, Città del Vaticano, infatti, migliaia di bambini di tutte le etnie si ritroveranno insieme per incontrare Papa Francesco.

“Per educare un figlio ci vuole un villaggio”, dice il Santo Padre recitando un antico proverbio africano. L’obiettivo del Comitato per la fondazione e del suo progetto “W Le scuole animate!” è proprio questo: ricomporre il “villaggio” a cui accenna quest’antico detto. Ed sarà proprio questo straordinario momento di incontro tra il Papa e circa 7.000 bambini a restituire il messaggio più significativo: il mondo si costruisce sulla base di unione e fratellanza. Tra testimonianze, musica e riflessioni, il Santo Padre coinvolgerà i bambini in una vera e propria chiacchierata sui temi della pace, dell’amore, dell’accoglienza e dell’integrazione.

Queste la parole di Padre Lombardi, intervenuto durante il convegno: “il primo grande evento della fabbrica della pace avviene insieme a Papa Francesco. Come Santa Sede ci è stato subito chiaro che il Papa potesse essere un catalizzatore potente del messaggio di pace come testimoniano anche le sue parole sul rispetto, sul dialogo e sulla cultura dello scarto. È fondamentale lavorare, come si propone questa iniziativa, sulla cultura dell’incontro, partendo prima di tutto dai bambini. Credo quindi che l’obiettivo di questa opera ben si sposi con l’idea del Santo Padre di abbattere i muri e le barriere. Come ricordato più volte da Francesco non bisogna rompere il patto educativo tra la famiglia e la scuola, poiché i bambini non devono essere lasciati soli a crescere in una società disgregata e divisa”.

Martina Meoli

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