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SICUREZZA, DA AGOSTO SI CAMBIA A TERMINI PIU’ CONTROLLI E VARCHI

Roma-Termini--Italy--at-night


Roma Termini è la prima stazione italiana per traffico passeggeri 400/500 mila al giorno, e per grandezza è la seconda in Europa dopo la Gare de Paris Nord. Purtroppo, in quest’ ultimo periodo è diventata un luogo poco sicuro da frequentare. La micro-criminalità ha, infatti, lentamente preso piede in questa città dentro la città, fino a provocare un generale e diffuso senso di paura, insicurezza e incertezza su quanti ogni giorno la frequentano, per necessità o per piacere. Pizzo imposto sui ticket, borseggi e scippi sono solo alcuni dei reati che quotidianamente si consumano sotto gli occhi increduli di turisti e viaggiatori, a causa di mendicanti scheletrici, accattoni professionisti o di giornata, rom o falsi volontari. Fenomeni in continuo aumento che hanno portato all’arresto di 170 persone da gennaio a oggi per 80 reati registrati, questi i dati diffusi dalla Polfer, anche se tantissimi sono quelli non registrati. Numeri comunque alti da far preoccupare l’intera città e chi la amministra. Termini oggi non è semplicemente una stazione ferroviaria ma, nel tempo, si è trasformata in un vero è proprio centro commerciale. Ottanta sono gli esercizi commerciali all’interno della struttura, con diverse opportunità di svago non solo per chi è in partenza o in arrivo, ma anche per chi, semplicemente, vuole trascorre qualche momento di serenità per fare shopping. Sul centro commerciale Termini vi è, quindi, l’interesse economico oltre che ricreativo. Chi governa la città deve, perciò, dare risposte e rassicurare quanti vivono il disagio a proprie spese e percepiscono il malaffare come causa del mal governo.  Ieri si è così riunito, per la prima volta nella sede della Polfer di Roma, il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, proprio per discutere e decidere interventi risolutivi da adottare su Roma Termini. A conclusione della riunione il Sindaco Marino, insieme al Prefetto di Roma Pecoraro e ai vertici delle Ferrovie e della Polfer hanno annunciato le nuove misure decise per sconfiggere il degrado della Stazione Termini. Sin dai primi giorni di agosto saranno esposti cartelloni e video – in otto diverse lingue – per avvisare i turisti dei “pericoli” che si possono correre negli spazi di Termini e sarà favorita la nascita di cooperative regolarmente registrate per il trasporto dei bagagli. Inoltre aumenterà il personale in divisa – forze dell’ordine e agenti privati – per i vari controlli, la gestione dei sistemi di videosorveglianza sarà trasferita in comodato d’uso alle Ferrovie dello Stato e infine si accederà ai binari della stazione soltanto col biglietto, come peraltro accadde già negli anni ottanta. Quest’ultima decisione è comunque legata al parere della sovrintendenza poiché si vuole dividere la parte commerciale dello scalo da quella del servizio pubblico. Certamente questi primi interventi possono dare l’avvio alla risoluzione del problema ma occorre anche guardarsi intorno e tenere conto della specificità dei quartieri circostanti e dei loro problemi di sicurezza. Spesso il malaffare dei marciapiedi di Termini arriva proprio dalle vie adiacenti alla stazione, dove la geografia del crimine è cambiata rispetto a qualche tempo fa, ma dove necessitano nuovi metodi più sicuri per sconfiggerlo.  Non basta la repressione, seppur giusta, che viene da dentro la stazione, la città tutta e in particolare la zona della stazione Termini richiede maggiori attenzioni e interventi da chi ci governa per aiutare quanti costantemente svolgono opera di repressione quotidiana. I marciapiedi della stazione sono il confine tra il dentro e il fuori, luogo di ricettacolo e abbandono in cui le troppe sviste hanno prodotto l’attuale degrado e senso d’insicurezza. La città tutta richiede maggiore interessamento, perché ciò che succede dentro la stazione è frutto di un lento scadimento fuori le mura di termini.

Alfonso Benevento

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