Fatti di Roma

SCUOLA: RUSCONI, “A ROMA OLTRE IL 50% DEGLI ISTITUTI FUORI NORMA, OCCUPAZIONI FUORI DA LEGALITÀ’

Scuola


A colloquio con Mario Rusconi presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio e di Roma.

Sempre più spesso si sente parlare di sicurezza, di amianto, di accessibilità alle scuole. Qual è oggi, a suo giudizio, la situazione delle scuole a Roma?

Almeno il 50% delle scuole romane è in situazione di difficoltà per quanto riguarda la sicurezza. Presenza di amianto, mancanza di strutture per disabili, mancanza di certificazioni sulla sicurezza (elettrica; impiantistica; antisismica). Tutte le materie riguardanti la messa a norma non sono di competenza del Miur o degli istituti stessi, ma fanno capo totalmente agli enti proprietari cioè comuni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado (medie); Le province per le scuole secondarie di secondo grado (superiori).

E’ competenza invece delle scuole, in particolare del Dirigente Scolastico e del suo staff, la segnalazione all’ente locale o alla magistratura di quelle situazioni che sono fuori norma. Competenza poi di ogni operatore scolastico (bidello, impiegato, docente) evitare di determinare situazioni di rischio che possono pregiudicare l’incolumità dei presenti (ad esempio i lucchetti alle uscite di sicurezza; porre ben in vista i materiali infiammabili di facile accessibilità; le suppellettili disposte nelle aule in modo improprio.

In queste ore, sono varie le scuole di Roma a essere occupate dagli studenti. A suo giudizio è espressione di un disagio giovanile?

Le occupazioni delle scuole sono un fenomeno retorico-infantile che avviene da anni nel nostro paese. Purtroppo anche con l’adesione emotiva (se non direttamente politica) di fasce diffuse di adulti che evidentemente desiderano rivivere in modo enfatico la loro giovinezza scapestrata e hanno, purtroppo scarsissimo interesse per la formazione degli studenti, che deve contemperare buona competenza linguistica, buone conoscenze tecno-scientifiche e, soprattutto grandi capacità di lavorare in team in modo collaborativo e socialmente paritetico.

Gli adulti responsabili devono sforzarsi di comprendere le motivazioni di fondo che sono alla base delle occupazioni degli istituti scolastici impegnandosi di risolvere le problematiche che i giovani propongono con queste manifestazioni che non possiamo accettare se crediamo nel valore delle regole e della legalità. Senza se e senza ma, come molti retoricamente affermano.

Molte scuole, a Roma, risiedono in palazzi storici o edifici di particolare interesse artistico-culturale. Cosa ne pensa?

A me pare non congruente che edifici storici vengano “manomessi” per metterli a norma in quanto utilizzati per scuole. Sembrerebbe più opportuno pensare a una dislocazione più adatta per classi, studenti ed istituzioni scolastiche, senza intervenire su edifici che in molti casi hanno subito alterazioni che ne hanno snaturato l’utilizzo e l’antica funzionalità.

Se ci sarà il taglio delle provincie, cosà accadrà alle nostre scuole?

Col taglio delle provincie è auspicabile che le competenze attuali delle scuole superiori finiscano in capo ai grandi comuni o a consorzi di comuni più piccoli. Ora la sovrapposizione di competenze determina degli sprechi che andrebbero opportunamente eliminati. Non ha senso, infatti, avere un assessorato comunale all’edilizia scolastica, e contemporaneamente un altro identico alla provincia per le scuole medie superiori. La spendig review deve cominciare anche a risolvere queste situazioni.

La scuola subisce sempre tagli alle risorse economiche, crede sia solo colpa della spending review?

I fondi a disposizione nelle varie leggi finanziarie per la sicurezza e la ristrutturazione degli edifici scolastici sono nettamente irrisori rispetto alle necessità. Questo fenomeno negativo non è imputabile esclusivamente alla spendig review, poiché si sta verificando già da alcuni decenni. Tutto ciò testimonia, a mio avviso, una certa insensibilità della nostra classe politica e dei governi di vario colore che si sono succeduti nel corso degli anni e smentisce le affermazioni spesso roboanti e retoriche sul futuro delle giovani generazioni che di frequente i politici sbandierano ai media.

Oltre la sicurezza fisica, quale altra criticità vede oggi nella scuola?

Oltre che alla sicurezza dei locali e degli ambienti in cui si svolge attività scolastica, dobbiamo dare molta attenzione alla sicurezza cosiddetta informatica. I fenomeni di cyber bullismo, di mobbing telematico etc sono sempre più frequenti. La scuola pertanto deve farsi carico di risolvere in modo formativo queste situazioni negative, soprattutto formando adeguatamente i docenti e informando in modo esaustivo i genitori e le famiglie. In questo ambito il progetto webperweb.eu sulla sicurezza informatica insieme ai due social tematici webimparoweb.eu ed ilsocial.eu che il Miur sta lanciando con l’adesione di numerose scuole del nord del centro e del sud Italia, potrà costituire un punto di riferimento interessante per chi vorrà affrontare questo delicato problema.

 Alfonso Benevento

 

 

 

 

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