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SCIENZA, SEDIA ROBOTICA INTERAGISCE CON IL PENSIERO

Robot


Controllare una sedia robotica con il pensiero. Sembra quasi un effetto speciale di qualche film di Hollywood, bensì è il risultato (reale!) di un progetto portato avanti da un equipe di ricercatori della Duke University, coordinati da Miguel Nicolelis, che hanno sviluppato un apparecchio in grado di raccogliere i segnali emessi da centinaia di neuroni in due aree del cervello che controllano movimento e sensazione, utilizzando come cavie due scimmie.

Questo macchinario rende possibile la connessione tra il pensiero dell’animale (o del fruitore) e il movimento dello stesso così da riuscire a spostare la sedia a rotelle grazie un’interfaccia cervello-macchina (brain-machine-interface o mbi). Anche la rivista Scientific Reports ha prestato attenzione a questo nuovo prodotto presentandolo come una nuova e importantissima risorsa per il recupero dell’attività dei pazienti con i più gravi problemi di mobilità o gravi paralisi.

A farci comprendere al meglio la portata del cambiamento che potrebbe essere introdotto da questo progetto è stato proprio Nicolelis che ha sottolineato come ’Per alcune persone gravemente disabili, persino un battito e’ impossibile. Per loro, usare una sedia a rotelle controllata da strumenti non invasivi – come un apparecchio che monitora le loro onde cerebrali attraverso elettrodi posti sulla testa – puo’ non essere sufficiente’ mentre con questo strumento i risultati sembrerebbero più precisi e puntuali, insomma migliori.

Il progetto va’ avanti da più anni ma è dal 2012 che i ricercatori impiantano microfilamenti sottili come un capello nelle regioni promotorie e sensorie del cervello dei due macachi scelti come protagonisti; in primis sono stati fatti sedere sulla sedia a rotelle robotica con quest’ultima che ha iniziato ad interagire con loro, spostandoli nello spazio e allo stesso tempo registrando la loro attività mentale. In un secondo momento, gli scienziati sono riusciti a creare dei codici per interpretare le onde celebrali prodotte dalle scimmie ed a queste collegare dei comandi di movimento così da muovere coscientemente la sedia.

Il risultato finale ha fatto si che l’interazione dei tre soggetti portasse la sedia a muoversi in maniera tale da assecondare il pensiero delle scimmie, con il sistema Bmi wirelles che riceve e reagisce ai solleciti in maniera quasi istantanea, aumentando l’efficenza del prodotto.

Pietro Proietti

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