Angolo della Salute

SAN CARLO DI NANCY E VILLA TIBERIA INSIEME PER LA CURA DEL TUMORE ALLA MAMMELLA

Il carcinoma della mammella è uno dei tumori più diffusi nella donna, rappresenta il 29 per cento delle neoplasie femminili, con mortalità che si va abbassando grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce.

Dalla collaborazione tra l’ospedale San Carlo di Nancy e Villa Tiberia Hospital, strutture romane che fanno parte della rete ospedaliera di Gvm Care & Research, è nato un percorso senologico che permette continuità di cura alla paziente e un approccio multidisciplinare integrato in cui gli specialisti mantengono un confronto continuo a beneficio della paziente. Il progetto si suddivide in un percorso di prevenzione e diagnosi, effettuato all’ospedale San Carlo di Nancy e guidato dalla dottoressa Laura La Barbera, specialista in Radiologia, e qualora ce ne fosse bisogno in un successivo percorso di chirurgia senologica, presso Villa Tiberia Hospital, coordinato dal dottor Dimitrios Varvaras, chirurgo Senologo.

“L’approccio multidisciplinare che caratterizza questo percorso senologico ci consente di essere snelli, agili e veloci nel fornire risposte e di seguire puntualmente la paziente mettendo in pratica un protocollo diagnostico- terapeutico-assistenziale che permette di dare il miglior risultato per la paziente”, spiega la dottoressa La Barbera. “La prevenzione è fondamentale per riuscire a individuare il tumore mammario nel momento in cui è ancora trattabile e quindi aumentare le chance di guarigione – sottolinea La Barbera -. La prevenzione è fondamentale per riuscire a individuare il tumore mammario nel momento in cui è ancora trattabile e quindi aumentare le chance di guarigione della paziente. Statisticamente, si è abbassata l’età di insorgenza di questi tumori ma è aumentata la sopravvivenza, anche grazie alla diagnosi precoce”. Quando si parla di prevenzione ci si riferisce in prima battuta alla mammografia e all’ecografia, accompagnate da un esame clinico. “La mammografia – spiega ancora la dottoressa La Barbera – viene eseguita di norma una volta all’anno a partire dai 40 anni di età, l’ecografia si può eseguire anche nelle pazienti molto giovani e fino ai 39 anni, salvo in pazienti ad alto rischio, dove rappresenta l’esame di prima scelta”.

L’ospedale San Carlo di Nancy può contare su strumentazioni diagnostiche all’avanguardia, come il mammografo che utilizza basse dosi di radiazioni ed effettua immagini in 3D o la Cesm, una mammografia con mezzo di contrasto iodato, che consentono di seguire la paziente in tutto il percorso e di avere in 15 giorni l’esito dell’esame istologico, completo di assetto recettoriale. Nel caso in cui dagli esami effettuati emerga un sospetto, si procede con una biopsia con prelievo ecoguidato e successivo esame istologico che servirà, laddove si renda necessario un intervento, a pianificare l’operazione chirurgica nel minimo dettaglio e in tutti i suoi step, grazie ad un incontro multidisciplinare con radiologi, oncologi, anatomopatologi (per quanto riguarda la biopsia che individua il tipo di tumore), genetisti (nel caso di familiarità o ereditarietà della patologia neoplastica). “La chirurgia conservativa del seno rappresenta la prima scelta per il tumore mammario in fase precoce e in tutti quei casi in cui non esistono controindicazioni – spiega il dottor Varvaras -. L’équipe chirurgica a Villa Tiberia Hospital punta sempre a conservare il seno ricorrendo alla chirurgia oncoplastica: una nuova filosofia di approccio al tumore della mammella con combinazione tra chirurgia oncologica e chirurgia plastica, finalizzata al raggiungimento della massima radicalità oncologica insieme al miglior risultato cosmetico. L’applicazione di tali tecniche offre al chirurgo la libertà di eseguire resezioni più ampie, senza dover sacrificare per tale ragione l’aspetto cosmetico”.

In certi casi, comunque, è vantaggioso o inevitabile procedere all’asportazione di tutto il seno (mastectomia). “Quando si ricorre alla mastectomia – sottolinea Varvaras -, la chirurgia onco-ricostruttiva restituisce alla paziente un volume e una forma mammaria. È stato dimostrato scientificamente che l’intervento di ricostruzione mammaria non ha alcuna influenza negativa sull’andamento della malattia di base. Al contrario, se eseguito correttamente e con un ottimo risultato, potrebbe avere un’influenza positiva sull’equilibrio psicologico, sulle difese immunitarie e sulla qualità di vita della paziente. La ricostruzione – conclude il dottor Varvaras – è ormai considerata parte integrante del trattamento, oncologico a seguito di una mastectomia”. Alle donne sottoposte ad un intervento di rimozione di un tumore mammario, la possibilità di una ricostruzione può rappresentare il ritorno alla “normalità” e permette di restituire l’integrità dell’immagine corporea, condizione importante per voltare pagina e andare avanti.

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