Angolo della Salute

SALUTE, OGGI IL CAMBIAMENTO CLIMATICO UCCIDE MOLTO, NEL 2030 LO FARA’ TROPPO.

Global Disaster


“Il tempo è impazzito”, è la classica frase che ci esce dalla bocca ogni volta che a giugno la nostra voglia di andare al mare è incontenibile ma guardando il cielo vedi nuvole nere e pioggia; questa lamentela, oltre a togliere la possibilità di una frequentazione nei mesi estivi del mare e talvolta della montagna in quelli invernali, ha grandissimi ripercussioni su di noi, infatti già oggi, ogni anno, quasi 7 milioni di persone perdono la vita a causa dell’inquinamento atmosferico, dovuto ai più disparati motivo.

Il dato però più preoccupante è che, entro il 2030, questa cifra crescerà ancora di diverse migliaia di unità, 250 mila all’anno; proprio questo è stato il tema scelto per l’incontro tra i ministri della salute dei governi mondiali, voluto dall’Oms e dal governo francese, dopo che è stato trovato un accordo per la Cop21, preludio di un nuovo accordo che potrebbe già esserci a novembre in Marocco.

Il parere di Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della Famiglia, delle donne e dei bambini dell’Oms, “il peso delle malattie e delle morti causate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento dell’aria non solo è tragico, ma anche evitabile. Stiamo lavorando con i governi e le comunità internazionali per contribuire al tentativo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Monitoreremo attentamente i progressi, per tracciare e comunicare i risultati sulla salute e condividere quelle azioni che si traducono in vite salvate. In particolare le vite dei bambini, delle donne, degli anziani e della popolazione più povera e vulnerabile della società, maggiormente sofferente”.

Oltre all’impegno c’è bisogno di fondi e soldi da investire visto che solo 1,5% dei finanziamenti internazionali sono destinati alla lotta contro l’inquinamento atmosferico mentre, sempre secondo la stima, nel 2030 i soldi per i danni effettuati la cifra si attesterà a danni compresi tra i 2 e i 4 miliardi.

“L’intesa raggiunta dai governi mondiali – aggiunge Bustreo – non solo mira a frenare le emissioni di gas serra per mantenere il livello di riscaldamento globale al di sotto di 2°C, ma consente ai Paesi di implementare piani di adattamento per la protezione della salute dall’impatto del cambiamento climatico, come le ondate di calore, inondazioni e siccità e il progressivo peggioramento della sicurezza dell’acqua e del cibo. Mi auguro inoltre – conclude – che il Governo Italiano durante la guida del prossimo G7 giochi un ruolo di leader nella promozione di queste azioni”.

E’ dunque di fondamentale importanza che vi sia lungimiranza con interventi per ridurre e prevenire.

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