SALUTE, L’ ICE BUCKET CHALLENGE VA’ A SEGNO! SIAMO PIU’ VICINI AD UNA CURA PER LA SLA
E’ stato il tormentone dell’estate di due anni fa. Ha “contagiato” le persone di tutto il mondo, di qualsiasi estrazione sociale e “rinfrescato” più o meno tutti ma il motivo dietro l’ Ice Bucket Challenge era serio, tanto serio da raccogliere 100 milioni da spendere per la ricerca per contrastare la SLA grazie alle donazioni di chi si è preso la secchiata d’acqua.
E’ il Guardian, in un articolo uscito nei giorni scorsi, che da’ un aggiornamento fondamentale riguardante questo tormentone social, ha finanziato uno studio che come risultato finale ha portato all’identificazione di un gene associato alla SLA grazie a Project MinE, un gruppo di lavoro di circa 80 ricercatori, provenienti da 11 Paesi diversi e che ha portato al sequenziamento del genoma di 15, c.d. “Nek1”.
Questa scoperta potrebbe rappresentare un punto di svolta nella ricerca di una cura per questa malattia che affligge un buon numero di persone al mondo e che per il momento non ha soluzioni capaci di arginare lo sviluppo della SLA, figurarsi curarla; i ricercatori ancora non hanno idea di quanto a fondo questa scoperta possa cambiare l’approccio scientifico e materialmente la produzione di una cura, ma sembrano certi che stiamo di fronte ad una svolta.
Pietro Proietti