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SALUTE, C’E’ VITA DOPO LA MORTE?

geni post mortem


C’è vita dopo la morte?

Questa è una delle domande che studiosi, filosofi e ricercatori si pongono dall’alba dei tempi e oggi potremmo affermare che si, si può dire che una piccola parte di noi vive ancora. Questa parte del nostro organismo più dura a morire sono dei geni, centinaia a dire il vero, che rimangono attivi e produttivi per giorni anche se il nostro cuore non batte più.

Non è una scoperta totalmente rivoluzionaria perché già era stato affermato che non identificati geni continuavano a lavorare indipendentemente dal nostro essere vivi o morti, ma Peter Noble e il suo staff dell’Università di Washington, in una ricerca pubblicata su BiorXiv, hanno valutato l’attività di oltre 1000 geni in topi e zebrafish deceduti; il risultato evidenzia che in centinaia continuano a lavorare finendo con lo spegnersi solo dopo le prime 24 ore dal decesso.

Per lo più sono i geni che si occupano di gestire infiammazioni, gestione dello stress e del sistema immunitario e alcuni geni attivi durante la fase dello sviluppo embrionale, come se la condizione di morte riportasse il corpo indietro a quello stadio, almeno secondo alcuni geni; purtroppo, si è anche notato che le cellule di un corpo con il cancro rimangono attive e da questo deriva il fatto che un individuo che riceve un organo da un donatore che aveva un tumore ha la possibilità di ammalarsi a sua volta, come fosse residuale.

Proprio su quest’ultimo aspetto la scoperta potrebbe avere l’implicazione pratica migliore dato che potrebbero venire studiati metodi per calcolare le possibilità di successo di un trapianto e per definire ancora più accuratamente l’orario della morte nelle analisi forensi.

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