Fatti di Roma

SABATO US ACLI MANDA IN CAMPO I RAGAZZI CON DISABILITÀ PER IL TORNEO “CARNEVALE IN…SIEME”

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Sabato prossimo, 2 marzo 2019, dalle ore 9 alle 13, presso il Centro Sportivo USD Centocelle, in Viale della Primavera, 64 a Roma, l’Associazione “Il Ponte Onlus”, con il patrocinio dell’Unione Sportiva delle Acli di Roma, organizza la 6a edizione di “Carnevale in…sieme 2019”, un torneo di calciotto al quale partecipano dieci squadre romane, mettendo al centro e in campo l’entusiasmo di tanti ragazzi con disabilità del quartiere.

Le dieci squadre si divideranno in due “gironi” su due campi di calciotto, il girone “Carnevale di Rio” e il girone “Carnevale di Viareggio”. Sul primo campo giocheranno Il Ponte Onlus, Villa Costanza, Villa Letizia, Polisportiva De Rossi, e la prima squadra di Integra Sport 2013; sul secondo campo ci saranno invece Il Ponte 2008, la seconda squadra di Integra Sport 2013, Filo Onlus, Insuperabili Reset Academy Roma e C’è Posto Per Te. Alla fine delle gare saranno premiati tutti i partecipanti, senza perdenti: l’unico vincitore sarà l’impegno e la socializzazione e saranno riconosciuti a tutti i partecipanti.

“Siamo felici di festeggiare il Carnevale ancora una volta insieme a questi ragazzi – afferma Luca Serangeli, presidente dell’US Acli di Roma – che con la loro energia sono un esempio perfetto del valore dello sport in cui crediamo: un momento di socializzazione, integrazione e un grande strumento per abbattere qualsiasi barriera culturale e architettonica. Con ‘Carnevale in…sieme’ vogliamo celebrare una festa, lavorando insieme alle associazioni per creare le basi per un mondo accessibile a tutti”.

“Il torneo è un momento di socializzazione e integrazione, un’occasione in cui riscoprire il piacere di stare insieme – dichiara Stefania Firrincielli, presidente dell’Asd ‘Il Ponte’ – Per noi, la gioia più grande è vedere la felicità di questi ragazzi in questo giorno dedicato a loro, in cui si impegnano in un’attività che li entusiasma e gratifica. In questo modo vivono un momento di ‘fama’, si sentono gratificati. È importante che abbiano l’occasione di un contatto diretto con il territorio dove vivono, che si sentano e siano visti come cittadini che vivono il loro diritto alla cittadinanza con tutte le loro peculiarità”.

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