Dal Campidoglio

ROMA VERSO UNA POLITICA DEL CIBO CONTRO GLI SPRECHI

Via libera dall’Assemblea capitolina a un atto che detta gli indirizzi per creare una politica del cibo a Roma. La delibera, a prima firma del presidente M5S della commissione Ambiente Daniele Diaco e dell’assessore al Commercio Andrea Coia, ha riscontrato il supporto dei consiglieri del Pd Giovanni Zannola e Valeria Baglio.

Il documento, voluto dal Consiglio del Cibo per la Food Policy di Roma, una rete di oltre 50 associazioni, che promuove un piano strategico sull’agricoltura e l’alimentazione per la Capitale, prevede di garantire a tutte le famiglie romane l’accesso a un cibo ecologico e ridurre gli sprechi.

L’atto punta alla creazione di una consulta cittadina che possa potenziare la quota di prodotti locali nelle mense scolastiche, sostenere con risorse e programmi pubblici la filiera della solidarietà e le esperienze di economia solidale come i gruppi di acquisto solidale, piattaforme di distribuzione alternativa, mercati contadini. Inoltre, tra i principali obiettivi, quello di ridurre gli sprechi alimentari e la redistribuzione delle eccedenze con un sostegno diretto al lavoro oggi in carico ad associazioni e volontari. Rispetto alla produzione si punta a migliorare l’accesso alle risorse primarie e fermare il consumo di suolo, favorendo il ricambio generazionale dell’agricoltura locale e facilitando il loro accesso ai mercati rionali.

“Milano dal 2015 si è dotata di una Food policy – ha sottolineato il primo firmatario del M5s, Diaco – e in un’epoca di pandemia che ha generato una forte crisi economica, ma anche sociale ed ecologica, c’è bisogno di un nuovo modello per il Comune agricolo più grande d’Europa, con 57 mila 900 ettari, che possono fare la differenza se ben impiegati”.

Per il consigliere del Pd, Zannola, “il Covid ha approfondito le diseguaglianze e una nuova politica del cibo per la città può intervenire a sanare le ferite. Mettere a sistema l’operato di persone attive da diversi anni, per studiare e fotografare il sistema agroalimentare romano, può aiutarci a mettere a sistema chi produce e chi consuma il cibo nella città con al centro il diritto all’alimentazione”.

L’approvazione per  Fabio Ciconte, direttore di Terra, una delle associazioni promotrici della Food policy, si tratta di “un risultato raggiunto con un processo nato dal basso e accolto dalla politica in un atto ufficiale: un caso unico in Italia e forse nel mondo”.

L’approvazione della delibera arriva “ha dovuto attendere un po’, a causa dei tempi rallentati dalle sedute online. C’è grande attenzione da parte della città e spero che presto tutte le realtà coinvolte possano confrontarsi concretamente nel merito nella consulta che verrà creata”, ha concluso il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito.

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