PER LA FASE 2 RIPARTE IL TRIBUNALE DI ROMA, TANTI I RINVII
Un tribunale ancora ingessato dalle restrizioni anti contagio; così appare il palazzo di giustizia di piazzale Clodio a Roma dove lo scatto in avanti delle attività nella fase 2, questa mattina, non è stato palesemente avvertito. Rispetto alla fase 1, quando tutti i processi venivano rinviati ad eccezione di quelli i cui imputati reclusi in carcere ne chiedevano lo svolgimento, da oggi, le udienze di processi con detenuti si dovrebbero svolgere automaticamente ma in videconferenza con gli istituti di pena, e il problema tecnico è sempre in agguato. Novità in aula ma anche fuori. Ingressi ed uscite separate, corridoi canalizzati, distanziamento sociale preteso dai vigilanti, dispenser con igienizzante per mani e panchine con due sedute accessibili su quattro possibili, sono gli strumenti messi in campo per arginare il pericolo del contagio. Tutti con mascherine e, molti, anche con guanti monouso. Gli addetti alle pulizie, sempre in circolazione, si mischia all’utenza che questa mattina è più numerosa rispetto alla settimana scorsa.
L’aspetto austero delle aule è stravolto dalla presenza dei monitor per le teleconferenze mentre fuori, avvocati e parti in causa attendono di sapere se la loro udienza si celebra o se sarà rinviata, magari per un problema tecnico. Sono proprio gli avvocati a sottolineare lo stato di incertezza funzionale delle attività di giustizia. “Di 30 udienze al ruolo per oggi, calendarizzate mesi fa, se ne celebreranno solo due” sottolinea un avvocato all’esterno di una sezione penale; “si celebrano solamente quelle che hanno imputati ristretti in carcere, ma io sono amministrativista, i miei assistiti non sono mai agli arresti, quindi le cause che seguo non si celebreranno per adesso”. Un suo collega, invece, aspetta che l’udienza si svolge perché è una direttissima e il suo assistito è in custodia cautelare in carcere. “Quello a cui non mi abituerò mai è il processo in videoconferenza. Svilisce il processo stesso. Finché mi sarà consentito preferirò sempre l’aula”.
