PENSIONI, GARAU (COAS MEDICI): “CON SENTENZA CONSULTA I MEDICI PENSIONATI PIU’ POVERI E IMPOTENTI”
“Mercoledì la Consulta ha bocciato i dubbi dei magistrati che avevano posto il sospetto di incostituzionalità del Decreto Poletti, quello che bloccava per le pensioni dei medici della dipendenza le perequazioni pensionistiche. La Corte Costituzionale si è espressa considerando “NON irragionevole il bilanciamento tra i diritti dei Pensionati e le esigenze della Finanza pubblica”; implicitamente ha quindi ammesso di essersi piegata a quanto richiesto dal Governo che altrimenti avrebbe dovuto erogare arretrati pensionistici valutabili in almeno 16 miliardi di euro. Dunque i pensionati, in particolare i medici dipendenti, oltre a non veder adeguate le pensioni, si sentono “derubati” e impotenti”.
È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
“Il Governo Monti, in una delle tante riforme fatte per arginare la crisi, aveva bloccato la “perequazione” delle pensioni al costo della vita per il 2012 e 2013, grazie alla riforma “Fornero”; in molti sollevarono dubbi di “legittimità costituzionale” accolti poi dalla Corte Costituzionale per violazione del principio di ragionevolezza. Come soluzione alternativa, a quel punto, fu approvato nel 2015 il Decreto Poletti che tentava di ristabilire una forma di adeguamento secondo un rapporto percentuale tra la pensione lorda e le pensioni minime”.
“Ricapitolando, i Medici della dipendenza, in quanto possessori di pensioni superiori a circa tre volte il minimo (480 euro) attualmente si trovano con pensioni bloccate fino ad almeno il 2018 e non hanno diritto a rimborsi; dunque si vedono derubati per esigenze incontestabili di bilancio e realizzano di essere una categoria impotente, esposta alle esigenze del momento, difficilmente difendibile dalle Organizzazioni Sindacali messe all’angolo da leggi, norme e atteggiamenti arroganti delle Istituzioni di qualsiasi livello”.