Religioni

PARLA L’EX-POSTULATORE DI ALDO MORO, “IO ESTROMESSO DALLA CAUSA”

Aldo-Moro


Nel corso degli anni, in qualità di Postulatore Ufficiale, il sottoscritto ha raccolto numeroso materiale, presente nel fascicolo del candidato, tra cui testimonianze e postulatorie necessarie per indire l’apertura di un processo di beatificazione e canonizzazione a favore di Aldo Moro: migliaia di firme, di contributi da parte di centinaia di Vescovi, Cardinali, Ecclesiastici, Religiosi e Personalità di vario genere, di fama nazionale, oltre a 5 libri, 300 articoli in Italia e su tutte le testate internazionali, unitamente a 300 eventi in tutta Italia, tra Comuni, Università , Diocesi e Luoghi di Culto”. E’ quanto fa sapere, in una nota, l’ex postulatore della causa di beatificazione di Aldo Moro, Nicola Giampaolo, che ricorda di aver avuto il “16 luglio 2012 la nomina ufficiale a postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Aldo Moro, tramite il nulla obstat del cardinale Agostino Vallini, Vicario della Diocesi di Roma, sotto il pontificato di Papa Benedetto XVI”.
“Nel 2015 – continua Giampaolo -, contrariamente all’entusiasmo iniziale, sono iniziati i primi tentativi di boicottaggio e di pressioni sull’andamento della Causa, anche da parte di uomini e personalità dello Stato tanto che, già dal 30 aprile 2015, il sottoscritto postulatore chiedeva la sospensione dell’iter canonico, poichè era a rischio la serenità della causa stessa, per salvaguardare l’interesse supremo della Chiesa, che era stato messo precedentemente a rischio da alcune personalità  avverse a certi confronto e situazioni in merito”.
“Nel 2018 – denuncia quindi l’ex postulatore -, si sono verificati nuovi tentativi di coinvolgimento, perfino di altri postulatori, non incaricati ufficialmente, (come circolava con insistenza il nome di una Avvocato Coppola che ritenevano molto influente nelle stanze dei Palazzi Pontifici), in particolare la nomina del Padre Domenicano Gianni Festa, avvenuta senza il coinvolgimento della famiglia e, in particolare, della senatrice Maria Fida Moro, che nel 2012 aveva dato l’autorizzazione e il beneplacito della famiglia, così¬ come previsto dalle norme vigenti del Dicastero delle Cause dei Santi”. “Confermo – conclude – ogni criticità da parte della senatrice Moro che, nel mio riserbo di uomo e di professionista, conosco personalmente e che, nei confronti della stessa e per il bene di tutti e per la
serenità dell’iter canonico dovrà sempre promettere di mantenere in segreto tutte le notizie su tale Causa, in particolare sulle questioni canoniche. Resto, inoltre, a disposizione delle Autorità del Vicariato di San Giovanni in Laterano di Roma, che faticosamente stanno cercando, da sempre, di mediare e promuovere il bene e la serenità della causa stessa e della famiglia Moro, nei confronti dei quali va tutta la mia stima e ammirazione”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close