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OLTRE 450 STAZIONI RICONVERTITE DA RFI PER ATTIVITÀ SOCIALI

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Il riuso sociale delle stazioni e degli immobili ferroviari, per progetti e attività culturali, turistiche, di solidarietà e sostenibilità. E’ la nuova vita del patrimonio immobiliare non più funzionale alle attività ferroviarie. Sono oltre 450 le stazioni impresenziate e gli spazi ferroviari oggi in disuso, assegnati in comodato a Enti locali, Fondazioni e Associazioni su tutto il territorio nazionale. Le migliori esperienze sono state raccolte nel volume “Stazioni Impresenziate. Un riuso sociale del patrimonio ferroviario”, presentato oggi a Milano durante Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo consapevole e degli stili di vita sostenibili. Il libro raccoglie i casi più virtuosi, circa 90 stazioni in 18 regioni italiane. Nel Lazio si distinguono le stazioni di Ronciglione e Santa Marinella. A Ronciglione con l’Associazione Cuore di Mamma è stata realizzata una casa famiglia per accogliere i genitori dei bambini affetti da malattie oncologiche in cura all’Ospedale Bambino Gesù di Roma che non possono sostenere le spese di soggiorno. A Santa Marinella invece l’Associazione della Misericordia offre, un’assistenza sociale “senza confini”. In quest’ottica organizza, nella sala attività della sede di stazione, corsi gratuiti di italiano per stranieri e corsi per il reinserimento sociale di persone con dipendenza da alcol e droghe, oltre alla formazione al primo soccorso per gli aspiranti volontari. A raccontarlo, Ilaria Maggiorotti, responsabile asset immobiliari di Rete Ferroviaria Italiana, che ha illustrato come questi progetti creino valore culturale, sociale ed economico per il territorio di riferimento. Tante le esperienze raccolte e molte le attività svolte negli scali ferroviari:: da quelle svolte dall’arma, polizia municipale e protezione civile, a quelle dedicate ai giovani, alla cultura e allo sport, alle quali si aggiungono i progetti di promozione del turismo, protezione dell’ambiente e tutela dei diritti e della solidarietà”.

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