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OGNI GIORNO UN RAGAZZO DELLA CAPITALE SUBISCE VIOLENZA OMOFOBA

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Per la Giornata Mondiale contro l’omofobia del 17 maggio, riportiamo alcuni dati del numero verde contro l’omo-transfobia Gay help line 800.713.713, e presentiamo il lavoro svolto con il Miur dagli studenti. Nel ultimo anno abbiamo ricevuto oltre 20.000 contatti da tutta Italia, tramite telefono, chat, email. Oltre 260 mila contatti dal 2006 anno di nascita del servizio. In particolare quest’anno abbiamo ricevuto segnalazioni da oltre 4000 minori, e solo tra i 12 ed i 21 anni sono oltre 400 i casi di gravi maltrattamenti familiari segnalati (di seguito i dati), con un incremento dei casi di minori”. Così in una nota del Gay center. “Il dato che emerge maggiormente nell’ultimo anno è il crescente livello di omofobia con un incremento del 2,5 per cento (ora al 74,5 per cento incremento del 4,5 per cento in 2 anni) ed un aumento del 6 per cento (ora al 12 per cento) delle discriminazioni sul lavoro a scapito delle persone lesbiche e gay – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center e responsabile del numero verde Gay help line – la comunicazione tramite social, spinge sempre di più i giovani ed i giovanissimi (12-16 anni) a sentirsi liberi di dichiararsi in determinati gruppi, ma questo li espone ad episodi di bullismo oltre il 70 per cento degli studenti che ci contattano, dato rilevato anche durante i progetti svolti nelle scuole, rilevando un incremento della violenza tra i giovani ed i giovanissimi”.

“Questo dato – prosegue il portavoce Gay center Fabrizio Marrazzo – si unisce al fatto che ogni giorno oltre un ragazzo gay è vittima di violenza in famiglia, rendendo per i più giovani lesbiche, gay e trans la loro adolescenza un vero inferno. Aumentano i casi di genitori che non accettano l’omosessualità dei figli nella fascia 12-21anni, con un incremento del 10 per cento circa in tale fascia di età, portando oltre ad un giovane al giorno vittima di violenza in famiglia perchè lesbica gay o trans. Dato allarmante è l’incremento del 6 per cento (ora il 12 per cento) di casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro, dovuti sia alla recente normativa che abolendo l’articolo 18 ha dato minori tutele ai lavoratori e sia al fatto che molte coppie che si uniscono civilmente sono poi discriminate dai datori di lavori, sino ad arrivare al non rinnovo dei contratti o al licenziamento. Il dato più allarmante – continua Marrazzo – è che solo un minore su circa 60 pensa che denunciare possa migliorare la propria situazione. Infatti molto spesso i minori che cercano di denunciare non vengono creduti e sono riportati dai propri genitori o non gli viene offerta una alternativa. In tale direzione è stata utile la collaborazione con il Miur o l’Oscad (Osservatorio contro le discriminazioni di polizia e carabinieri), ma servono maggiori risorse e leggi a tutela. Per questo è importante l’approvazione di una legge contro l’omo-transfobia che preveda un piano di intervento, che consenta di supportare le vittime su tutto il territorio nazionale. Dalle scuole – conclude la nota – viene un messaggio chiaro: ‘Essere lesbica, gay o trans ed essere felici e sereni da adolescente è quasi impossibile’, come visibile nel video ‘L’omofobia è l’odio di chi no sa amare’, visibile su: Vimeo, che racconta i sogni di un ragazzo di 15 anni che vorrebbe poter avere una vita normale come i sui coetanei ed innamorassi di un ragazzo, ma a lui non è concesso”.

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