Giovani e Scuola

OCCUPATO IL LICEO VISCONTI

Ieri sera, poco prima di mezzanotte, gli studenti del liceo Visconti di Roma hanno occupato il loro istituto. “Prendiamo questa decisione nella piena consapevolezza delle responsabilità che comporta: ci assumiamo il compito di garantire la sicurezza all’interno della scuola e di preservare l’edificio e i suoi ambienti per l’intera durata dell’occupazione- hanno scritto gli studenti in una nota- Proponiamo un vasto programma di corsi, conferenze e didattica alternativa che daranno la possibilità a tutti i partecipanti di arricchire il proprio patrimonio culturale affinché i giorni di protesta non interrompano il percorso formativo degli studenti, ma lo integrino con proposte che rappresentano la nostra idea di scuola”.
Diverse le motivazioni alla base del gesto: la contestazione della ‘scuola del Meritò, che ha portato a una “brutale selezione darwiniana che premia chi eccelle e lascia indietro chi ha difficoltà”, la valutazione numerica, la richiesta di abolizione dei Pcto (ex alternanza scuola-lavoro), e il dissenso per la riforma del voto di condotta che “mira a penalizzare i ragazzi che per protestare occupano i loro istituti”.
“L’approccio punitivo e opprimente di questo ministero si manifesta in maniera evidente nel nuovo regolamento del nostro liceo, specialmente con l’introduzione dei ‘ritardi brevi’ , segnalazioni di ingressi in un orario che va da uno a dieci minuti dopo l’inizio delle lezioni – scrivono gli occupanti- Questa norma provoca disagi a numerosi studenti che non vivono in centro e devono affidarsi ogni mattina al sistema di trasporto pubblico romano, alimentando il concetto classista e discriminatorio della “scuola di quartiere”. Chiediamo dunque l’abrogazione immediata di questa disposizione”.
I giovani del Collettivo Visconti Unito chiedono poi più fondi per l’istruzione e per l’edilizia scolastica. “Di recente si sono verificati alcuni crolli, nello specifico il soffitto di un’aula, parte del cornicione interno e un intera finestra in un’altra stanza. Inoltre il progetto di costruire una rampa che consenta l’accesso alle persone affette da disabilità motorie, approvato in seguito all’occupazione dell’anno passato, non ha ancora trovato attuazione”, sottolineano.
E poi la rivendicazione di una scuola pubblica antifascista, mentre “perfino nella nostra realtà scolastica e cittadina si sono sentiti gli attacchi dei movimenti neofascisti agli studenti. In particolare la candidatura alla rappresentanza d’istituto della lista ‘Fa’ ciò che vuoi’, esplicitamente connessa ad un’organizzazione studentesca di estrema destra nel nostro come in altri istituti della capitale, è stata gestita inappropriatamente dal Comitato Elettorale ed è stata causa di alcuni episodi di violenza che hanno coinvolto i nostri compagni”.
I giovani del Collettivo, con questo gesto vogliono “proporre un modello alternativo di scuola, che non si basi sull’individualismo e la competizione ma sull’integrazione e la crescita personale e che educhi gli studenti come membri di una comunità. Siamo convinti che il percorso formativo di ognuno di noi non debba limitarsi all’acquisizione passiva di conoscenze, ma permettere ai ragazzi di sviluppare i propri interessi e coltivare le proprie passioni”.
“Vogliamo inoltre sottolineare l’importanza dell’educazione sessuale, che viene ancora considerata come un argomento scomodo, ignorando il valore che la consapevolezza della propria sessualità assume in età adolescenziale- concludono- Ribadiamo che la nostra protesta, per quanto estrema possa sembrare, nasce dal desiderio e dalla necessità di intraprendere un percorso condiviso tra studenti, professori e genitori, nell’interesse della scuola pubblica e di chi la vive ogni giorno”.

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