Angolo della Salute

“NASCERE PROTETTI”, UN INCONTRO PER RASSICURARE LE MAMME IN ATTESA SUL VACCINO ANTI-COVID

Per fugare tutti i timori delle mamme in attesa sul rischio che il vaccino anti-covid possa essere nocivo per i loro nascituri, la Fondazione policlinico Gemelli ha organizzato presso la hall del Gemelli, l’incontro “Nascere protetti”, al quale hanno preso parte il dottor Roberto Ieraci, medico vaccinologo e Consulente strategie vaccinali Regione Lazio, il professor Antonio Lanzone, Direttore della Uoc di Ostetricia e patologia ostetrica, il professor Giovanni Vento, Direttore della Uoc Neonatologia e la professoressa Patrizia Laurenti, Direttore Uoc Igiene ospedaliera, Fondazione Policlinico universitario A. Gemelli Irccs. All’incontro con gli esperti, ha fatto seguito un open day vaccinale Covid-19 per donne in gravidanza.

“Vaccinarsi in gravidanza – spiega nella nota del Policlinico Gemelli il professor Antonio Lanzone – ha un doppio scopo: intanto non ammalarsi di Covid in gravidanza, che nel 10-15 per cento dei casi può dar luogo a forme gravi, tali da richiedere il ricovero della donna in terapia intensiva; ma anche per evitare che questa infezione (sia in forma sintomatica che asintomatica) possa impattare sulla salute del nascituro. Il Covid, come anche altre infezioni virali (l’influenza e altre virosi stagionali) può impattare sulla salute del bambino determinando ad esempio un’anemizzazione acuta o un arresto della crescita. Le remore delle gravide nei confronti del vaccino, non hanno nulla a che vedere con le istanze ‘no-vax’. Queste donne temono per la salute del proprio bambino e assimilano la vaccinazione a qualsiasi intervento esterno, come la somministrazione di un farmaco o un esame invasivo. È il motivo per cui è nato questo incontro: dare loro tutte le spiegazioni del caso e rassicurarle completamente”.

“Il vaccino anti-Covid effettuato sulla mamma che aspetta un bambino è sicuro –ribadisce il professor Gianni Vento- sia per la mamma, che per il feto e il neonato. Il vaccino induce la produzione di anticorpi che attraversano la placenta, e raggiungono il feto, rendendolo più protetto dall’infezione. Gli anticorpi prodotti dalla mamma vaccinata arriveranno poi al neonato anche attraverso il latte materno. Non c’è alcun rischio né per il feto, né per il neonato. La mamma, grazie alla vaccinazione, protegge dunque il bambino sia quando è ancora in utero, sia subito dopo la nascita, attraverso l’allattamento”.

“La vaccinazione Covid nelle donne in gravidanza –sottolinea il dottor Roberto Ieraci- è fortemente raccomandata perché queste donne sono a rischio di complicanze gravi da Covid-19. Tutti i dati disponibili finora indicano invece chiaramente che il vaccino è sicuro, che protegge la donna e indirettamente anche il nascituro. Tutti i grandi organismi internazionali hanno dato parere favorevole alla vaccinazione anti-Covid in gravidanza. Il nostro Ministero della Salute, con il parere dell’Istituto superiore di sanità, ha indicato che la vaccinazione è raccomandata nel secondo e nel terzo trimestre. E non dobbiamo dimenticare anche le altre vaccinazioni che possono essere fatte in gravidanza, come la difto-tetano-pertosse, a partire dalla 27esima settimana di gravidanza, molto importante per la donna e per la protezione passiva del neonato. Le donne in gravidanza inoltre, come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono un’importante target della vaccinazione anti-influenzale, in ogni periodo della gravidanza. Il vaccino antinfluenzale e quello anti-Covid possono essere co-somministrati, come indicato anche da una circolare del Ministero della Salute. Invitiamo dunque tutti gli operatori sanitari in contatto con queste donne, ginecologi, ostetriche, infermieri e medici vaccinatori, a cogliere qualunque occasione per raccomandare e somministrare la vaccinazione a questo importante target”.

“Durante l’evento ‘Nascere protetti’ – dichiara nella nota la professoressa Patrizia Laurenti – ho parlato della mia esperienza al centro vaccinale Covid-19. In questi mesi, l’evidenza scientifica si è evoluta, portando ad estendere l’offerta vaccinale anche alle gravide. Quando abbiamo iniziato a fare i vaccini anti-Covid, la gravidanza era considerata come una controindicazione alla vaccinazione; ma in seguito si è visto che la vaccinazione protegge la gravida e il bambino dalle complicanze dell’infezione. Gli studi pubblicati hanno evidenziato che le complicanze dell’infezione naturale nelle gravide sono molto più pesanti rispetto ai rischi della vaccinazione. Una gravida che contragga il Covid rischia infatti di andare in terapia intensiva. Le evidenze scientifiche che si sono consolidate in questi mesi, ci mettono in condizioni di maggior sicurezza nell’offrire la vaccinazione anche a categorie di persone alle quali all’inizio era sconsigliata per prudenza. E da qualche settimana, le donne hanno dunque cominciato a vaccinarsi in sicurezza, presso il nostro centro. Le indicazioni date dal nostro Ministero della Salute prevedono che ci si possa vaccinare a partire dalla 12esima settimana di gravidanza, quindi dall’inizio del quarto mese in poi. Ma, se una donna dovesse fare il vaccino e in un secondo momento scoprire di essere in gravidanza, non deve entrare nel panico; l’unica raccomandazione è di fare la seconda dose non dopo 21 giorni, ma all’inizio del quarto mese. I vaccini anti-Covid che si effettuano in gravidanza sono solo quelli a mRna (Pfizer o Moderna)”.

Articoli correlati

Back to top button
Close