Fatti di Roma

NASCE ATHLETICA VATICANA, GLI SPORTIVI DEL PAPA AVRANNO UNA SQUADRA

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Combinare sport e fede per offrire una testimonianza cristiana concreta attraverso iniziative spirituali e solidali nell’atletica e nello sport in generale. È l’obiettivo di Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva nata all’ombra del Cupolone affiliata alla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) in virtù dell’intesa con il Coni. Chiamati “i maratoneti del Papa”, i sessanta podisti biancogialli, i colori del Vaticano, sono sacerdoti, suore, monsignori, guardie svizzere, dipendenti e cittadini vaticani accomunati dalla passione per la corsa.

Nell’ottica della solidarietà, sono membri onorari dell’associazione Jallow Buba e Ansou Cisse, giovani migranti provenienti rispettivamente dal Gambia e dal Senegal, ospiti del centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto gestito da Auxillium. La squadra è stata presentata nella sala Stampa della Santa Sede, incontro coinciso con la prima uscita pubblica del neo direttore ad interim, Alessandro Gisotti. In sala erano presenti numerosi atleti, vertici delle federazioni sportive italiane e responsabili delle diverse forze armate per i gruppi sportivi militari.

Athletica Vaticana si sta allenando per l’esordio ufficiale della squadra previsto per domenica 20 gennaio in occasione della 20° edizione della Corsa di Miguel. L’atleta più giovane è una guardia svizzera di 19 anni, il decano del gruppo è invece un 62enne professore della Biblioteca apostolica Vaticana. Campionessa femminile nella categoria Amatori è la farmacista Michela Ciprietti secondo la quale «lo sport è il mezzo per annullare tutte le differenze». Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, ha posto l’accento sul connubio esistente tra sport, cultura, religione ed etica.

«È triste vedere che all’interno dell’elemento etico ci sono spettacoli squallidi – ha affermato il porporato facendo esplicito riferimento ai volantini antisemiti apparsi due notti fa in alcuni quartieri di Roma -. La violenza negli stadi e il razzismo rappresentano una degenerazione etica che nello sport ha la più truce e triste rappresentazione». Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) e membro del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) si è detto convinto che questa realtà «alla quale si agganceranno altre discipline e federazioni, racconterà una grande storia di successi e valori».

In dirittura d’arrivo l’accordo tra l’associazione sportiva e il Comitato italiano paralimpico presieduto da Luca Pancalli secondo il quale oggi «nasce qualcosa di storico perché la squadra rappresenta una risorsa in più. Gli atleti disabili rappresentano un valore e una risorsa per tutti». Monsignor Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio consiglio della cultura e presidente di Athletica Vaticana, ha spiegato che obiettivo dell’associazione è quella di diffondere un messaggio e dare una testimonianza cristiana. Per questo motivo la squadra, per la quale le Olimpiadi non rappresentano la meta primaria – anche se «vedere la bandierina vaticana sfilare durante la cerimonia di apertura sarebbe un sogno» – vorrebbe essere presente ai Giochi dei Piccoli Stati e ai Giochi del Mediterraneo che hanno come filo conduttore un messaggio di pace.

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