Angolo della Salute

MEDICI, DIRIGENTI SANITARI E VETERINARI CONTRO LA LEGGE DI BILANCIO: PIETRA TOMBALE SUL RINNOVO DEL CONTRATTO

sciopero medici



La legge di bilancio – e in particolare il comma 687 – è una “pietra tombale” sul rinnovo del contratto. A lanciare l’allarme è l’intersindacale dei medici, veterinari e dirigenti sanitari, secondo cui il comma “azzererà tutti i passaggi della già difficile trattativa per il rinnovo del contratto scaduto da 10 anni”.

Durissima la posizione dei sindacati, che confermano lo sciopero del 25 gennaio. “All’insegna della peggiore continuità – si legge nel comunicato – il nuovo governo, come i precedenti, utilizza la legge di bilancio per attuare veri e propri golpe ordinamentali ed istituzionali”. Secondo l’intersindacale “una ‘manina’ ha trovato il modo di agganciare il vagoncino dei propri interessi al treno della legge di bilancio, in modo addirittura retroattivo. Nell’assalto finale alla diligenza, tra condoni e micro provvedimenti di ogni genere, ha, così, trovato posto una norma che rinvia, di fatto, sine die il rinnovo del CCNL 2016-2018 della dirigenza medica e sanitaria, riportando indietro le lancette dell’orologio di tre anni. Alla faccia della Corte costituzionale, che dal 2015 ha dichiarato incostituzionale il blocco contrattuale, e dello stesso Presidente della Repubblica, che va avvertito del fatto che quel motore di giustizia sociale di cui ha parlato nel discorso di fine anno è stato inceppato, senza che si veda quando e come potrà rimettersi a funzionare. Nel solito copione che toglie significato al termine stesso di cambiamento, un Governo che si dice nuovo continua ad agire contro il SSN, beffando anche quel San Contratto che lo ha fatto nascere”.

“Il comma 687 – continua la nota – rappresenta un golpe contro le organizzazioni sindacali e le lor prerogative, un favore elargito ad una minilobby alla faccia della trasparenza, un nuovo attacco, peggiore anche dello spot pubblicitario, ai medici, ai veterinari e ai dirigenti sanitari, in attesa di un nuovo contratto di lavoro da 10 anni, oggetto di aggressioni d parte del governo prima che dei cittadini.” I sindacati criticano anche il ministro Giulia Grillo, che non vede che il contratto ha perso “la sede istituzionale necessaria a spendere le risorse e concordare le regole”; il Presidente della Conferenza delle Regioni, che “twitta su tutto tranne che su questo”; il ministro della funzione pubblica che “da mesi non sente le richieste di incontro delle organizzazioni sindacali”; e del Presidente del Comitato di settore, “ai cui tecnici spetterebbe preparare un nuovo atto di indirizzo per una nuova trattativa” e da cui non vi è “nessuna notizia”.

“Una situazione inaccettabile – concludono – che contribuisce al collasso della sanità pubblica stretta tra blocco contrattuale, carenza di specialisti che accomuna la povera Calabria al ricco Veneto, arrembante autonomia differenziata, figlia di uno scellerato patto di governo, privatizzazione tesa alla creazione di una sanità povera per i poveri”.

Maddalena Tomassini

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