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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE BATTE IL DERMATOLOGO

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Computer battono medici in carne e ossa. Un team di ricercatori tedeschi, americani e francesi ha dimostrato per la prima volta che una forma di intelligenza artificiale (IA), conosciuta come Cnn, ovvero rete neuronale convoluzionale, è stata più abile dei dermatologi nel diagnosticare il tumore della pelle.

Il lavoro è pubblicato sugli ‘Annals of Oncology’. I ricercatori hanno addestrato una Cnn a identificare il cancro della pelle, mostrando più di 100.000 immagini di melanoma (la forma più letale di cancro della pelle), insieme a formazioni benigne (o nevi). I ricercatori guidati da Holger Haenssle del Dipartimento di dermatologia dell’Università di Heidelberg hanno confrontato le prestazioni del ‘cervellone’ con quelle di 58 dermatologi internazionali: l’intelligenza artificiale ha ‘perso’ meno melanomi e ha diagnosticato meno spesso formazioni benigne come maligne rispetto al gruppo di dermatologi.

La Cnn è una rete neurale artificiale ispirata ai processi biologici in atto quando le cellule nervose (neuroni) nel cervello sono collegate tra loro e rispondono a ciò che vede l’occhio. Si tratta di una rete in grado di imparare velocemente dalle immagini che “vede”, per migliorare le sue prestazioni (un processo noto come apprendimento automatico).

“La Cnn – commenta Haenssle – funziona come il cervello di un bambino. Per addestrarlo, abbiamo mostrato alla macchina più di 100.000 immagini di tumori maligni e formazioni benigne, indicando la diagnosi per ciascuna immagine”. Dopo aver terminato la formazione, i ricercatori hanno usato delle immagini che non erano mai state utilizzate per l’addestramento, e quindi sconosciute all’intelligenza artificiale, per testarne i progressi. Dermatologi di tutto il mondo sono stati invitati a partecipare allo studio, un invito raccolto da 58 specialisti provenienti da 17 Paesi in tutto il mondo.

Fra questi specialisti, 17 (29%) hanno dichiarato di avere meno di due anni di esperienza in dermoscopia, 11 (19%) hanno dichiarato un’esperienza tra due e cinque anni e 30 (52%) avevano più di cinque anni di esperienza. Risultato? “La Cnn ha ‘perso’ meno melanomi, e questo significa una sensibilità più elevata dei dermatologi, inoltre ha diagnosticato meno forme benigne come maligne, cosa che indica una più alta specificità”, conclude lo studioso. In futuro le macchine manderanno in pensione i ‘dottori della pelle’? Secondo i ricercatori questo non succederà, ma l’intelligenza artificiale potrebbe diventare uno strumento utile per i dermatologi stessi.

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