Fatti di Roma

L’ESTATE ROMANA CAMBIA NOME SARA’ “ROMARAMA”

Cambia nome l’Estate romana, manifestazione nata sul finire degli anni settanta del Novecento, e si allunga su tutto l’arco dell’anno. È stata presentata stamattina in Campidoglio “Romarama”, la nuova stagione culturale della Capitale: un programma di eventi e attività culturali distribuita su tutta la città e su un arco di 365 giorni. Un contenitore, che in prospettiva accorpa sotto il nuovo nome, oltre alle proposte dell’Estate romana, anche le altre iniziative tematiche e stagionali come Eureka e Contemporaneamente Roma, che dovrebbero mantenere però il loro nome affiancate dal nuovo logo “Romarama”. Un cambiamento che “abbiamo voluto fare recependo ciò che c’è di buono dell’Estate romana”, ha spiegato Virginia Raggi, sindaco di Roma -. Da quando ci siamo insediati abbiamo voluto portare l’animazione culturale nelle periferie, perché ogni periferia ha il suo centro, ha luoghi che devono essere riscoperti. Questa sarà la nuova offerta della nostra estate. Abbiamo cambiato nome, questa ricerca è partita dalla volontà di aprire a una visione periferica. Romarama, è un cambio di passo che non butta quello che c’era prima ma lo allunga su tutto l’arco dell’anno”. Il nome “Romarama” contiene “il riferimento a più parole al suo interno – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo -. È un neologismo che riprende il suffisso –orama, dal greco veduta, e usato in poche parole composte, coniate sul modello di panorama, fino alla comparsa negli anni ’50 di cinerama che permette immagini molto simili alla percezione dell’occhio umano dotato di visione periferica”. Il riferimento, dunque, è al significato del suffisso ma anche alla sfida di cercare con sguardo più ampio, quello che unisce il singolo alla comunità, le vie per una rinascita fondata sul cambiamento, la fiducia nel futuro del nostro paese, come accadde anche nel dopoguerra.

Il pay off, l’arte che muove la città, si ispira alla canzone di Lucio Dalla “La sera dei Miracoli” dedicata a Roma: “si muove la città, con le piazze i giardini e la gente nei bar”. La nuova stagione romana “è un bel punto di svolta – ha aggiunto Raggi -. Siamo in fase 2, con regole che ci accompagneranno per tanto tempo, c’è però la necessità di tornare a vivere gli spazi della nostra città, dobbiamo farlo superando le nostre paure, la sindrome del nido che ha coinvolto qualcuno dopo la fase 1 e che è la paura di uscire di casa. Ora dobbiamo ricominciare, ampliando gli orizzonti e le prospettive dell’offerta culturale. È un momento importante per fare un passo avanti. Restate a Roma, c’è tanto da fare, la città offrirà tante attività in sicurezza”. L’Estate romana, al momento della creazione, “fu un momento in cui le istituzioni si misero al servizio della città per consentire alle persone di recuperare gli spazi del centro – ha sottolineato Bergamo -. Oggi, nasce l’esigenza di un nuovo nome, per connotarla in maniera diversa, siamo passati a un periodo in cui siamo stati sottratti agli spazi pubblici. Quello che stiamo facendo riguarda tutto l’anno, riguarda lo spirito e la funzione che esercita la vita culturale e che deve essere possibile tutto l’anno”.

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