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LATINA, TRIBUNALE SCAGIONA DEFINITIVAMENTE MEDICO ACCUSATO INGIUSTAMENTE

Tribunale-Latina


Sono contento e orgoglioso di non aver mai perso la fiducia nella magistratura, che ancora una volta ha dato ragione alla verità e alla giustizia”. È quanto dichiara il dott. Paolo Missori, commentando la sentenza del Tribunale ordinario di Latina che, dopo più di dieci anni, mette fine al suo lungo calvario giudiziario.
La disavventura di Missori inizia il 10 gennaio 2008, quando, allora medico universitario di Neurochirurgia dell’Ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina, viene chiamato dal medico di guardia – sebbene non sia né di turno, né reperibile – per valutare una paziente colpita da aneurisma cerebrale. Dopo 9 giorni, la donna muore e Missori si vede “destrutturato” dall’Ospedale e accusato di essere mancato ai suoi uffici. Dal nulla, appare un elenco di guardie e reperibilità, senza intestazione, che, a differenza di quello ufficiale in mano al dottore, riporta il suo nome fra quello dei medici reperibili quel giorno. Da allora inizia un lungo percorso giudiziario. Il 14 febbraio 2012, il Tribunale del Lavoro di Latina revoca il licenziamento di Paolo Missori per “giusta causa”, ne dispone la riassunzione ed anche un risarcimento per la condotta che la ASL di Latina ha tenuto nei suoi confronti. Il 4 luglio 2017, dopo aver rifiutato la prescrizione, Missori è assolto in via definitiva perché i fatti non sussistono dal Tribunale Penale di Latina. Intanto, L’ASL di Latina ha chiesto nel 2013 la revocazione della sentenza del 2012. Ed è proprio su questa revocazione che si è espressa il 26 febbraio la sezione lavoro del Tribunale Ordinario di Latina, dichiarando che il ricorso dell’ASL “è infondato e va respinto” e condannando la struttura sanitaria al pagamento delle spese processuali.
“In questi dieci anni – continua Missori – non ho mai perso la fiducia nella giustizia, e sono felice e grato alla giudice Simona Marotta e a tutta la magistratura per aver riconosciuto la mia innocenza ancora una volta”.

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