Giovani e Scuola

L’APPELLO DEI PRESIDI, “VA RIVISTO L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA”

“Certamente la Costituzione è fondamentale e ben vengano approfondimenti da parte di esperti costituzionalisti ed esperti di diritto in generale, come quello presentato stamattina in Senato; nelle scuole ci sono iniziative che già si svolgono in questo senso, portate avanti da associazioni e con progetti specifici.
La reintroduzione dell’educazione civica, da tre anni, in tutti gli ordini di scuola, permette a questo punto di fare un bilancio per capire cosa funziona e cosa no”. A dirlo all’ANSA è Cristina Costarelli presidente dell’Associazione presidi del Lazio (Anp). “L’educazione civica – ragiona la dirigente scolastica, preside al liceo Newton di ROMA – affronta temi importanti, è giusto che si approfondisca e si conosca in tutti gli ordini di scuola con gli strumenti opportuni al livello di crescita degli alunni. Bisogna tuttavia fare una riflessione sul fatto che l’educazione civica non ha un insegnante di riferimento al di là del coordinatore che è il docente di storia e c’è una difficoltà di coordinamento tra i professori. E’ un insegnamento trasversale ma la difficoltà è che nessuno dei docenti del consiglio di classe ha una preparazione specialistica e quindi si prende qualche argomento in modo poco coordinato e si inserisce in modo giustapposto, questo avviene oggi. Se all’ educazione civica si volesse dare dignità, bisognerebbe prevedere un insegnante e un’ora per il suo insegnamento; insegnarla nel modo in cui è stata reintrodotta da tre anni lascia molte perplessità”.

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