Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, ha approvato all’unanimità la proposta di legge 147/2019 concernente “disposizioni in materia di rideterminazione degli assegni vitalizi”. Il testo sul taglio dei vitalizi, approvato dall’Aula della Pisana, prevede il taglio medio sull’assegno del 30 per cento, grazie al ricalcolo con il sistema contributivo. Il risparmio per le casse regionali è di circa 6 milioni di euro l’anno. Il primo firmatario della legge è il vicepresidente M5s del consiglio regionale del Lazio Devid Porrello, sottoscritta anche dal presidente Mauro Buschini (Pd), dall’altro vicepresidente Giuseppe Cangemi (Misto), Michela Di Biase (Pd), Daniele Giannini (Lega), e del vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori.
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità, con 30 voti a favore e nessun voto contrario, la proposta di legge regionale n. 147 del 9 maggio 2019, “Disposizioni in materia di rideterminazione degli assegni vitalizi”, presentata dall’Ufficio di presidenza. Nel dettaglio, secondo quanto reso noto da Area informazione del consiglio regionale del Lazio, la legge sul taglio dei vitalizi consentirà “complessivi risparmi per 6.695.757 euro l’anno a partire dal 2020. Il risparmio per l’anno 2019 è valutato in 557.979 euro. Attualmente la Regione spende per i vitalizi 16,4 milioni all’anno, in virtù del contributo di solidarietà che però è temporaneo”. Con l’approvazione della nuova legge che stabilisce il ricalcolo dei vitalizi sulla base di un sistema contributivo con aliquote, la spesa scenderà in maniera definitiva a poco più di 12 milioni di euro l’anno. “Il Consiglio regionale – si legge in una nota – ha approvato la nuova normativa nei termini stabiliti dalla legge di bilancio nazionale (legge 145/2018) per tutte le regioni, vale a dire entro il 30 maggio, pena la decurtazione di una quota pari al venti per cento dei trasferimenti erariali al netto di quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale. La legge di bilancio nazionale aveva disposto che i criteri e i parametri per la rideterminazione dei trattamenti previdenziali e degli assegni vitalizi fossero individuati da apposita intesa da adottare in sede di Conferenza Stato – Regioni. Così, il 3 aprile scorso la Conferenza Stato – Regioni ha stabilito criteri e parametri per la rideterminazione degli assegni vitalizi, rinviando alle regioni l’approvazione di un documento d’indirizzo volto a evitare disomogeneità tra le normative regionali”.
“Di conseguenza, – spiega ancora la nota – la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha approvato un documento d’indirizzo con il quale sono state previste delle clausole di salvaguardia da applicare, al fine di tutelare i principi di proporzionalità, ragionevolezza e di tutela dell’affidamento. La Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative ha poi assunto uno schema comune di testo di legge da utilizzare come riferimento nella stesura delle leggi regionali. Di qui la proposta di legge n.147 approvata oggi dall’Aula, dopo il rinvio dalla commissione Bilancio”. Infine, da precisare, che a seguito di quanto era stato approvato in Conferenza Stato-regioni, innanzitutto, il metodo contributivo per il ricalcolo dei vitalizi non può subire una riduzione superiore a quella risultante applicando all’assegno vitalizio, spettante in base alla previgente normativa, le aliquote stabilite da un’apposita tabella (riportata nella legge). Un altro parametro importante è la spesa complessiva. A tutte le Regioni è stato dato un valore massimo, dato dai valori del contributivo secco, aumentato del 26 per cento. Ora tutti i vitalizi saranno ricalcolati con questo metodo.