Angolo della Salute

LA PERDITA DEI CAPELLI È L’ASPETTO PIÙ TRAUMATICO PER IL 47% DEI PAZIENTI IN CHEMIOTERAPIA

La perdita dei capelli colpisce il 65% delle pazienti in chemioterapia e per il 47% di loro rappresenta l’aspetto più traumatico della cura. Una protesi del cuoio capelluto, però, può aiutare a migliorare la qualità di vita molto pù¹ di quanto non sia possibile fare con una parrucca tradizionale.

A metterlo in luce è uno studio realizzato per valutare l’impatto psicologico di un innovativo dispositivo medico realizzato a mano e a misura di paziente. L’associazione Salute Donna è impegnata ad affiancare le donne con tumore, spiega la presidente Annamaria Mancuso. Per questo, venuti a conoscenza di un nuovo sistema di protesi del cuoio capelluto altamente personalizzata, “ci è sembrato importante capirne gli effettivi benefici in termini di qualità di vita delle pazienti. Di qui l’idea di condurre uno studio su donne con una seconda alopecia da chemioterapia e che avevano già provato la parrucca tradizionale durante un precedente ciclo di cure, così da confrontarla con il nuovo dispositivo”.

Il risultato dell’indagine è che il sistema CNC (Capelli Naturali a Contatto), sviluppato da CRLab che utilizza capelli umani, non trattati, inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile, guadagna 10 punti rispetto alla parrucca. Diversi i motivi: è resistente, ha effetto naturale, proprietà antibatteriche, antimicotiche e ipoallergeniche, non si muove, “diventa parte di sé”, “non si vede e non ti fa sentire malata”.

Il cancro, conclude Marco Votta, presidente Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, “impone grandi cambiamenti, scelte faticose, un continuo faccia a faccia con la malattia. In tutto ciò, è inevitabile perdere di vista se stessi, il proprio aspetto, a discapito dell’autostima e degli equilibri psicologici”. L’obiettivo di chi cura quindi, oltre a sconfiggere il tumore, è anche quello di aiutare “a acquisire nuova sicurezza nella vita quotidiana”.

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