Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI MERCOLEDI’ 15 APRILE 2015

immigrati


corriere della sera

Allerta rifugiati, allo studio 12 centri (Rinaldo Frignani)

A Roma potrebbero arrivarne alcune centinaia. Ma questo sarebbe solo l’inizio. L’unica cosa certa è che l’ondata dei rifugiati, segnalata lunedì con una circolare del ministero dell’Interno a tutte le prefetture – con l’invito a prendere immediati provvedimenti per trovare nuove strutture d’accoglienza disponibili perché quelle attuali sono piene – si abbatterà anche su Roma e provincia. E sul Lazio. E le tensioni dei mesi scorsi – vedi Corcolle e Tor Sapienza -, e le proteste degli ospiti dei centri – vedi Castelnuovo di Porto sulla Tiberina, ma anche all’Infernetto – potrebbero ripresentarsi in qualsiasi momento. Intanto sarebbero almeno una dozzina gli edifici disponibili fin dalle prossime settimane che sono allo studio della commissione istituita dalla Prefettura per analizzare le domande presentate entro la metà di marzo per il bando di gara «per assicurare i servizi di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servizi connessi». L’importo complessivo presunto dell’appalto, senza Iva, ammonta a oltre 27 milioni e 300 mila euro ed è diviso in sette lotti, quante le zone di Roma, dalla A (che comprende il centro fino a Montesacro e San Lorenzo) alla H (Frascati, Ciampino, Velletri, Pomezia, Anzio).

Proprio per i Castelli e sul litorale, insieme con la zona D (Gianicolense, Portuense, Bravetta, Fiumicino), sono previsti gli importi più cospicui, superiori ai sei milioni e mezzo di euro per assicurare l’accoglienza dal prossimo primo maggio alla fine dell’anno. Secondo il regolamento del bando della Prefettura ogni struttura «potrà ospitare fino e non oltre un massimo di 100 migranti. Il limite – viene spiegato ancora – si riferisce al numero massimo di migranti per comune o municipio (con più di 50 mila abitanti non ci potranno essere più di due centri da 100 persone, oppure non più di quattro da 50)». L’allerta del Viminale avrebbe accelerato il lavoro della commissione prefettizia, mentre i tecnici stanno verificando anche altre possibilità in accordo con il Campidoglio: palazzi dismessi, caserme inutilizzate, ristrutturazione di stabili già utilizzati per l’accoglienza. Gli effetti dello scandalo di Mafia Capitale che ha investito e stravolto proprio il settore umanitario della Capitale sono ancora evidenti. […]

Messaggero

Le ruspe aprono i varchi, caos a Ostia (Mara Azzarelli)

Alla fine le ruspe a Ostia sono arrivate. E con le ruspe c’erano anche elicotteri, polizia, carabinieri, agenti della polizia locale e il sindaco Ignazio Marino con il suo assessore alla Legalità Alfonso Sabella che questo schieramento di forze lo avevano promesso sia per abbattere gli abusi edilizi sulla spiaggia di Castelporziano sia per aprire i varchi e quindi garantire il libero accesso al mare negli stabilimenti balneari. L’intervento, dopo giorni di voci e annunci, ieri è dunque iniziato. Il bilancio a fine giornata è di due abbattimenti a Castelporziano – al primo e al sesto Cancello – e di due varchi aperti uno alla Rotonda e l’altro al Marechiaro. Che la macchina messa in moto dal Campidoglio facesse sul serio lo si capiva già dalle 7 del mattino quando ruspe, mezzi delle forze dell’ordine e del nucleo antiabusivismo della polizia locale di Roma Capitale si sono allineati su via del Lido di Castelporziano.

A coordinare il tutto è il nuovo comandante del Gruppo di Ostia della polizia locale Antonio Di Maggio. Sulla via Litoranea, dove ci sono gli ingressi ai chioschi, strutture autorizzate per una sessantina di metri quadrati ma poi ingranditi negli anni anche di tre volte con ristoranti e terrazze, i Cancelli sono blindati. Ogni accesso ha una o più pattuglie della polizia locale a controllare chiunque chieda di entrare. La zona viene sorvolata da un elicottero della polizia e sulle dune ci sono i carabinieri. «Con questa operazione – dice l’assessore Sabella – ripristiniamo la legalità sul litorale eliminando gli abusi sulla spiaggia comunale e dando ai romani la possibilità di raggiungere la spiaggia di giorno o di notte senza dover chiedere il permesso a nessuno». «Le abbiamo chiamate le ruspe della legalità – afferma il senatore del Pd Stefano Esposito – questo è solo l’inizio. Nei prossimi giorni andremo avanti aprendo tutti i varchi che è necessario aprire». A Castelporziano c’è anche il commissario del pd Matteo Orfini. Sono da poco passate le 9 quando le ruspe vengono accese sia al chiosco del primo Cancello sia a quello da cui si arriva passando per il sesto. All’interno vengono fatti entrare i giornalisti e pochi dipendenti dei ristoranti. I titolari vengono lasciati fuori. «Mi hanno impedito di entrare – dice Mauro Franzolin, gestore di una delle due strutture – Ho la sospensiva – grida – ma non mi credono». […]

Repubblica

“Adotta un pellegrino”, ecco il Giubileo solidale (Salvatore Giuffrida)

I rifugiati come “hostess” della città. E il progetto “Adotta un pellegrino”. Sono alcune delle iniziative messe in campo dal Comune in vista del Giubileo per potenziare un sistema, quello dell’accoglienza, che è tuttora insufficiente, sia per i migranti che per i turisti. È l’atto d’accusa lanciato ieri dalla Cisl, che insieme a Cgil, Uil e diocesi di Roma ha promosso il convegno “Roma Capitale dell’accoglienza”. Le strutture sono inadeguate, i servizi per l’integrazione insufficienti: il quadro emerso sulla capacità della capitale di garantire i servizi ai cittadini e accogliere turisti e immigrati è a dir poco desolante, tanto più se si pensa all’Expo e al Giubileo, per non dire delle Olimpiadi.
Certo, per un turista Roma è molto attrattiva e negli ultimi dieci anni i visitatori nell’Urbe sono aumentati di oltre il 33%: ma la media di permanenza nella capitale è solo di 2,5 giorni. Le idee per un sistema ricettivo nuovo non mancano, specie in vista del Giubileo: come il progetto “Adotta un pellegrino”, lanciato a fine marzo, che prevede che i turisti con minori possibilità siano ospitati dalle famiglie romane. L’iniziativa vuole coinvolgere circa 250 famiglie e per l’assessore alle Politiche sociali Francesca Danese sono «già molte quelle che hanno aderito». Sempre l’assessore ha proposto usare i richiedenti asilo «come hostess della città visto che parlano molte lingue ». Il Giubileo sarà l’occasione per un sistema diverso da quello che la Danese chiama «i circuiti classici: stiamo lavorando per far conoscere l’impegno sull’ambiente, i fiumi, la città».
I dati però sono chiari e i disagi non mancano in una città dove la disoccupazione supera l’11% e quasi 90mila persone hanno smesso di cercare lavoro: tra redditi bassi, disabilità, servizi inadeguati, il 29% delle famiglie romane è classificabile come “disagiata”. Di queste, più di una famiglia su tre è nel quadrante nordovest, ma la situazione non è certo migliore nella parte sudest dove la percentuale sfiora il 28%. […]
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