Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI LUNEDI’ 9 MARZO 2015

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corriere della sera

 

Francesco in visita a Tor Bella Monaca «Troppa miseria» (Ester Palma)

«La gente di Tor Bella Monaca è buona, ma ha soltanto un difetto, lo stesso che avevano Gesù, Maria e Giuseppe: essere poveri, la povertà. Ma la differenza è che Giuseppe e Gesù avevano un lavoro mentre tanta gente non ha nemmeno da dar da mangiare ai figli. E così spesso sono costretti a fare cose brutte perché la società non offre un’altra via».

Con lo stile diretto che gli è da sempre proprio, Papa Francesco si è rivolto così al consiglio parrocchiale di Santa Maria del Redentore, a Tor Bella Monaca. Ieri il Santo Padre è arrivato nel quartiere est della periferia romana intorno alle 16. Prima si è fermato a salutare i malati e i disabili ospiti del centro Caritas gestito dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, le Missionarie della Carità. Poi il solito bagno di folla davanti alla chiesa, con migliaia di fedeli in attesa da ore dietro le transenne, fra cori da stadio «Francesco, Francesco», striscioni e bandierine.

Prima della Messa, c’è stato il consueto incontro con i bambini e i ragazzi. Uno di loro gli ha chiesto della sua elezione in Conclave: «Ero felice nella mia diocesi a Buenos Aires, poi me l’hanno cambiata e sono venuto in un’altra e ora sono felice di fare il vescovo qui», ha risposto il Papa sorridendo. E poi ha parlato dell’Inferno: «Ci va solo chi pensa di non avere bisogno di Dio, chi è troppo orgoglioso per chiedergli aiuto – ha detto – «Dio perdona sempre tutti: lui è buono, ma c’è invece chi «non vuole essere perdonato. E comunque non possiamo ingannare Gesù: non possiamo fare finta di essere santi».  […]

 

Messaggero

Bilancio, il Comune mette sul mercato tutte le società inutili (Fabio Rossi)

Nessun tentennamento sulla liquidazione delle aziende partecipate «non strategiche», correzioni in vista sui tagli ai dipartimenti: non sull’importo totale, sia chiaro, ma sulla distribuzione dei sacrifici. Con l’intenzione di salvare in più possibile i servizi sociali, visto anche il difficile momento generale, e di limitare la sforbiciata al budget delle cultura, inizialmente fissata al 27 per cento. Parte oggi la settimana decisiva per l’approvazione del bilancio di previsione 2015 del Campidoglio, con una prevedibile lunga maratona in consiglio comunale. Ignazio Marino spinge per portare a casa il via libera alla manovra entro domenica, ma è verosimile che serva qualche giorno in più. Anche perché il maxi-emendamento di giunta, che segnerà il punto di incontro tra il documento dell’amministrazione e le istanze dei consiglieri comunali, arriverà non prima di giovedì o venerdì. «Il lavoro sarà lungo e non si può dare una data certa per la chiusura – spiega la presidente dell’assemblea capitolina, Valeria Baglio – L’importante è che ci sia un confronto costruttivo e propositivo».

Il vero problema, in questi giorni, sarà riassorbire completamente i maldipancia nel centrosinistra, evidenziati da Sel ma che coinvolgono anche parte del Pd, oggi atteso dall’assemblea cittadina con il commissario Matteo Orfini, a cui parteciperà anche Marino. L’inquilino di Palazzo Senatorio richiama tutti all’ordine: «Sarà un bilancio da cui inizia il rilancio della città, un bilancio con cui Roma ritorna nella legalità contabile – sottolinea il sindaco – Roma da ultima della classe che non faceva bilanci, come nell’epoca Alemanno, ora ambisce a diventare la prima della classe e un punto di riferimento per le amministrazioni comunali del nostro Paese». Per fare da mediatori tra la giunta e l’aula Giulio Cesare sono al lavoro il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo e il presidente della commissione bilancio Alfredo Ferrari. Sulle aziende, il chirurgo dem è stato chiaro: «Il Comune deve seguire la propria mission istituzionale, che è quella di offrire servizi ai cittadini – è il ragionamento che ripete Marino in ogni occasione – quindi non dobbiamo fare gli immobiliaristi, né gestire farmacie o la macellazione della carne». Parole che sembrano una sentenza definitiva per tante partecipazioni del Campidoglio. E così sarà di sicuro, nonostante le resistenze di Sel, per Assicurazioni di Roma, Car e i vari pacchetti azionari di Adr, Investimenti, Bcc, Centro ingrosso fiori e via dicendo.

L’unica incertezza residua, su questo fronte, riguarda Farmacap. Per l’azienda che gestisce le 44 farmacie comunali romane è sempre in piedi l’ipotesi di una trasformazione in società per azioni. Un’operazione che consentirebbe un tentativo in extremis di risanamento del bilancio della spa rendendo possibili due opzioni: mantenere la gestione o vendere l’azienda a prezzi di mercato. Poi resta la questione dei tagli: l’orientamento è cercare di preservare il più possibile le politiche sociali e limitare il colpo per cultura e periferie. Ma la coperta è corta, vista anche l’intenzione di assicurare alla mobilità le risorse necessarie per i futuri investimenti sul piano del traffico urbano e di non privare i lavori pubblici dei fondi indispensabili alla manutenzione cittadina, a partire dalla lotta alle buche. […]

 

Repubblica

“Ecodistretto a Rocca Cencia lavori al via entro il 2015 Ora un piano strade pulite”

Il primo “eco-distretto” da iniziare a costruire, salvo intoppi, entro la fine di quest’anno, la differenziata salita fino al 43% che «mette in ombra il 50% di Milano », un’integrazione con Acea «di cui si inizierà a discutere durante l’estate» ma anche l’ammissione di un’evidenza gli occhi di tutti: «La qualità odierna della pulizia della città è assolutamente insoddisfacente». È un Daniele Fortini a tutto campo, quello che parla con l’Ansa. Il presidente della municipalizzata delinea i progetti futuri dell’Ama.

Il primo per importanza citato da Fortini è l’eco-distretto che dovrebbe risolvere almeno in parte il problema dello smaltimento dei rifiuti in città. Un progetto da realizzare nell’area di Rocca Cencia, già oggi destinata al trattamento della spazzatura, e che in futuro dovrebbe ospitare 4 stabilimenti più grandi dedicati a vetro, carta, plastica e organico e una serie di altri più piccoli per le terre di spazzamento e per i pannolini. «Con ogni probabilità — illustra Fortini — nell’eco- distretto entrerà qualche migliaia di tonnellate in meno di oggi. Sarà meno impattante perché gli indifferenziati caleranno a 100 mila tonnellate e saranno trattati ai fini del recupero della materia. Il progetto (per il quale si attendono le autorizzazioni che per il numero uno dell’Ama potrebbero arrivare nel corso del 2015) non prevede un ampliamento dell’area attuale: «Avremo tutti impianti meccanici, né chimici, né termici». Verranno anche realizzati «percorsi pedonali e accessibilità permanente anche per le scolaresche». Nel futuro della municipalizzata c’è anche la possibile integrazione con la multiutility Acea: «Ci sono varie ipotesi all’attenzione del sindaco. La collaborazione è già certificata dalla volontà del Campidoglio. Entro l’estate si potrebbe approdare a un’ipotesi di lavoro», prosegue Fortini. […]

 

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