Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2015

giornali2-300x176


corriere della sera

Al via il piano per le scuole sicure ma continua la protesta per i nidi (Claudia Voltattorni)

Via tutti i «materiali dismessi o di risulta che spesso rendono insalubri cantine e depositi». Allarmi e sistemi anti-intrusione per 3 milioni di euro. E poi strisce pedonali rifatte e giardini ripuliti (in estate). Così il Campidoglio mette mano alle scuole di Roma. Ieri è stato varato il Piano scuole salubri per nidi, materne ed elementari comunali. […]

«Torniamo ad una logica di programmazione – dice Masini -: sulla manutenzione in questo anno e mezzo abbiamo fatto un lavoro importante, mettendo in campo 70 milioni di euro. Dare ai nostri ragazzi luoghi adeguati per la formazione, un tema richiamato ieri anche dal presidente della Repubblica Mattarella, è per noi una priorità». Ogni municipio dovrà fare la sua parte raccogliendo segnalazioni da scuole e cittadini. Dalla prossima settimana partirà il rifacimento della segnaletica pedonale davanti alle scuole in posizione di grande viabilità. Per avere ripuliti giardini e aree verdi bisognerà attendere invece luglio e agosto.

Dal 10 febbraio al 16 marzo intanto sono aperte le iscrizioni alla scuola dell’infanzia per il 2015-2016: solo online, come lo scorso anno, sul sito del Comune di Roma, www.comune.roma.it .

Non si placa la protesta di genitori e maestre contro il nuovo orario di nidi e materne. […]

Messaggero

Mazzette nei municipi il video di un cellulare incastra i funzionari (Michela Allegri)

La prima prova delle tangenti si trova in un video registrato con il cellulare. Immagini e, soprattutto, conversazioni in viva voce che per gli inquirenti tracciano la mappa dell’illegalità che parte dal XIV Municipio, attraversa il IX Dipartimento del Campidoglio e approda nelle tasche di alcuni piccoli costruttori edili che, pur di commettere abusi redditizi nei loro cantieri, erano disposti a pagare mazzette a tre zeri. A consegnare agli investigatori una traccia concrete delle mazzette, è Andrea Borsci, geometra comunale che fino al settembre 2011 lavorava come libero professionista. Dopo aver visto con i suoi occhi quello che oggi i pm descrivono come un «mercimonio della funzione pubblica», ha raccontato tutto ciò che sapeva, e ha scelto di collaborare.

È il febbraio del 2013 quando Borsci si rivolge alla Municipale. «Sono a conoscenza di reati commessi da imprenditori e tecnici del Municipio e dell’Ispettorato», dice. E offre una prova tangibile: «Sono in possesso conversazioni in viva voce registrate con il mio cellulare». Il geometra è talmente collaborativo che gli agenti si insospettiscono: «Borsci potrebbe aver voluto sondare le conoscenze di questo ufficio, oppure potrebbe essere intenzionato a vendicarsi di chi lo ha coinvolto in irregolarità», annotano i vigili in un’informativa. E aggiungono: «Il suo atteggiamento è risultato ambiguo. Dopo una prima disponibilità, si è tirato indietro». In realtà, Borsci teme ritorsioni: racconta di essere stato avvicinato e intimidito da alcuni tecnici dell’Ispettorato, che gli hanno detto di averlo scoperto. Ma alla fine sceglie di andare fino in fondo e consegna le registrazioni e alcuni video, dai quali secondo i magistrati «si trae conferma, dalla voce dei protagonisti, delle trattative illecite per i sopralluoghi da effettuare nei cantieri edili, della divisione “in buoni e cattivi” dei funzionari tecnici: ci sono quelli che si prestano a certe pratiche illegali e quelli che si rifiutano». Gli inquirenti, però, sono ancora dubbiosi: «I numeri dei file forniti presentano interruzioni sospette, è probabile che abbia cancellato conversazioni compromettenti».

Dopo la prima tornata di arresti, avvenuta a fine gennaio, uno degli imprenditori finiti ai domiciliari, Roberto Biagini, mette però nei guai il geometra. […] Per il gip, però, si tratta di una vicenda che «non trova riscontro». E il coinvolgimento di Borsci nelle attività illecite «rimane sostanzialmente neutro, perché nulla trae di vantaggioso».

Repubblica

Differenziata ai nomadi tutti contro la Danese “Proposta inaccettabile” (Mauro Favale)

Niente più che una battuta, una “voce dal sen fuggita” ormai più di una settimana fa, quando Francesca Danese rimase «sconvolta» (così la descrivono dall’assessorato ai Servizi sociali) dopo la visita al Best House Rom, una struttura fatiscente e senza finestre che ospita oltre 200 nomadi. Eppure, rilanciata due giorni fa, la proposta sui rom e sul loro possibile utilizzo per la raccolta differenziata in città ha scatenato le reazioni del centrodestra, provocato l’irritazione del sindaco e costretto l’assessore a una mezza retromarcia. Difficilmente, insomma, dalle parti del Campidoglio si tornerà a parlare in tempi brevi di un coinvolgimento dei nomadi nella differenziata «grazie alle loro abilità», come aveva affermato la Danese.

Ancora ieri, dalla giunta precisavano che non esiste alcuna delibera né, tantomeno, una “memoria” che includa questa proposta. Lo sottolinea chiaramente la titolare dell’Ambiente, Estella Marino, che prova a interpretare le parole della collega Danese: «Visto che il suo tema riguarda le politiche sociali e non i rifiuti, credo che volesse semplicemente provare a comunicare che fosse importante fare un inserimento sociale di persone che vivono ai margini della società ». […]

Un tasto, quello del rovistaggio, sul quale la destra ha continuato ad insistere anche ieri. «L’assessore Marino spieghi bene anche alla collega Danese che il rovistaggio è illegale, evitando altre uscite assurde come quella di utilizzare i rom per la raccolta differenziata», attacca Pietro Di Paolo, capogruppo Ncd alla Regione. Per il suo collega Fabrizio Santori, il rovistaggio «crea degrado, alimenta il malaffare con gli acquirenti di ferri vecchi, disincentiva la raccolta differenziata tra i cittadini, è un problema di sicurezza stradale e, soprattutto, fomenta comprensibilmente gli animi dei romani nei confronti degli stessi nomadi ». Andrea Augello, senatore Ncd, invece, non la manda a dire: «La Danese non ci sta col cervello ».

Intanto, mentre l’aula Giulio Cesare ieri ha bocciato una delibera firmata da Giordano Tredicine, Fi, per istituire un registro dei rottamatori, un albo delle imprese e dei commercianti che recuperano rifiuti costituiti da rottami metallici, in soccorso dell’assessore sotto attacco è intervenuto Fabrizio Panecaldo, capogruppo pd: «Penso che quella della Danese sia una provocazione anche intelligente perché pone un tema. Credo che l’assessore non si riferisse alla differenziata ma all’utilizzo dei rom che oggi abusivamente rovistano nei cassonetti per trovare delle forme legali di impiego. È una provocazione su cui lavorare ». […]

Tempo

Spesa fino a tarda sera ma i mercati fanno flop (Damiana Verucci)

Doveva essere la novità per i mercati capitolini, la ciliegina sulla torta per rilanciare l’immagine di strutture che faticano ad arrivare alla fine del mese, complice la crisi ma anche un certo abbandono delle istituzioni. Invece, gli operatori hanno rimandato al mittente la possibilità di restare aperti fino alle 22, facendo intendere neanche troppo velatamente che proprio di ciliegina si trattava in un mare di altri problemi.

«Non è proprio tra le nostre priorità», spiegano in blocco il presidente del mercato Testaccio, il presidente di Andrea Doria e ancora di San Giovanni di Dio, Centocecelle, piazza dell’Unità. Fatto sta che dopo quasi tre mesi dall’ordinanza firmata dall’assessorato capitolino al commercio, nessuna struttura ha approfittato dell’opportunità. Perché di opportunità si è trattato, fa sapere l’assessore Marta Leonori. «Quella ordinanza è nata dopo specifica richiesta delle associazioni di categoria. Se poi nessuno ne ha voluto approfittare non possiamo che prenderne atto».

Ma le associazioni non ci stanno ed è in particolare l’Anva-Confesercenti a non mandarle a dire a Leonori: «Qual è il problema di questa ordinanza? Che nessuno è in grado di farla rispettare perché mancano i controlli – risponde Walter Papetti, presidente dell’Anva – e poi sono mesi che insistiamo con l’assessore che le priorità sono altre, i mercati cadono a pezzi e soprattutto il Comune deve dirci quanti sono i banchi vuoti che intende riassegnare attraverso il bando». Già, il bando per l’assegnazione dei posteggi chiusi. L’ultimo risale al 2008. […]

gazzetta_dello_sport

Super Mario: la Roma non c’è più (Fabio Licari)

Più che «pareggite» questa sembra sindrome da crisi bella e buona. Può sembrare presto per dirlo, con la Juve che non si stacca del tutto e l’Europa League da giocare. Ma i tremendi flash finali – i romanisti chiamati dalla curva e schierati in fila a testa bassa per la pubblica umiliazione, l’invito a tirare fuori gli attributi, gli insulti feroci – non possono essere affiancati alla squadra che fino a poco fa si giocava lo scudetto. E invece quella Roma non c’è più. Scomparsa. Fisicamente a pezzi, tatticamente irriconoscibile, psicologicamente fragile. Mettiamoci gli infortuni (Strootman ha giocato pochissimo prima di infortunarsi di nuovo e Iturbe non è titolare), consideriamo gli assenti (quanto manca Gervinho), aggiungiamo il Mario Gomez più convincente mai visto in Italia: la verità è che la Roma dei tempi belli non sarebbe finita sotto con questa Fiorentina, oltretutto senza più Cuadrado. Addio Coppa Italia, addio ennesima sfida con la Juve: in semifinale va la Fiorentina. Roma, dove sei finita?

Una prima risposta potrebbe darla Garcia, anche lui inevitabilmente sul banco degli «imputati». Non è escluso che la strategia della tensione, del noi contro tutti, alla fine si stia rivelando controproducente. Non è un segreto che qualcosa si sia rotto dopo il k.o. di Champions con il City: da allora appena tre successi (uno dei quali, sempre in coppa con l’Empoli, poco convincente) e cinque pari, più questa sconfitta. Spesso andando sotto.

[…] Sembra quasi che la Roma si preoccupi più di distruggere. Prendiamo Ljajic che, su ordine di Garcia, dalla fascia si sposta al centro trasformando il 4-3-3 in 4-3-1-2 nella fase difensiva. Obiettivo: chiudere gli spazi a Pizarro. Encomiabile. La mossa all’inizio funziona, d’accordo, la Fiorentina è confusa, Florenzi potrebbe mandare in gol ma spara in cielo sottoporta, però lo sforzo finisce con lo scaricare le batterie del serbo. E soprattutto invita Montella alla contromossa vincente, poco prima della mezzora. Tu mi blocchi Pizarro? Bene, io lo allontano dal centro e regalo la manovra a Savic. Un po’ come quando, nella Juve, Pirlo è schermato e tocca a Bonucci impostare. Ebbene, il montenegrino, eccellente, riesce bene nel compito e cambia la storia del match: la Fiorentina fa circolare il pallone in zone basse, stana la Roma e cerca di colpire in contropiede. Il progetto viola nasce nel finale del primo tempo e sboccia nella ripresa. Come se Montella, alla prima vittoria con la Roma, avesse pronunciato parole magiche. […] Pasqual lancia la timidezza oltre l’ostacolo e scopre che il Maicon di fronte non ha senso della posizione. Proprio qui, dalla destra giallorossa, nascono i due gol. I due unici tiri in porta della Fiorentina.

Quasi annunciato da una gran botta di Diamanti di poco fuori, e poi da un colpo di testa di Gomez, ecco che al 20’ tutta la fragilità della Roma si sublima nell’azione chiave. Badelj lancia Pasqual: Maicon è nella terra di nessuno, troppo avanti e troppo al centro per fermare l’esterno che affonda e crossa al centro. Qui, limite numero due, Astori e Manolas fanno a gara a chi non interviene: Gomez ricorda il signor centravanti che era una volta e in scivolata «buca» Skorupski. Il 2-0 che spedisce a casa i giallorossi, non è troppo diverso: ancora Pasqual, ancora cross, e Gomez ha il tempo di stoppare, girarsi e battere il portiere. Con Astori, nervoso e impreciso, che resta a guardare.

Insistere con il niente di Totti, con la crisi d’identità di Florenzi, del quale si ricorda solo il pressing ma non un’azione da attaccante, con l’entrata disastrosa di Pjanic, rischia però di oscurare la bellezza della Fiorentina, anche lei con tanti assenti (Rodriguez, Aquilani, per non dire Rossi). Montella la riequilibra dopo il caos iniziale e si gioca tutto con la densità e il movimento del centrocampo che non dà mai punti di riferimento. E poi c’è Gomez: un delitto non lanciare in area più palloni alti e tagliati, fosse anche a occhi chiusi. […]

Il ritorno di Anderson il vero rinforzo Lazio Riecco gli olandesi (Stefano Cieri)

I rinforzi arriveranno dall’infermeria. Si cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno in casa Lazio all’indomani di un mercato che si è chiuso con un colpo sfumato sul filo di lana. L’arrivo di un attaccante in più, Bergessio, avrebbe fatto comodo a Pioli, ma gli obiettivi stagionali possono ugualmente essere centrati anche senza Bergessio. Specie se la lunga catena di infortuni terminerà.

Sotto questo punto di vista le notizie che arrivano dall’infermeria sono abbastanza incoraggianti. Contro il Genoa, lunedì sera, oltre a Biglia e Radu (assenti a Cesena per squalifica) dovrebbero tornare a disposizione di Pioli tre giocatori: Anderson, Braafheid e De Vrij. Disponibilità non significa necessariamente ritorno in campo. […] E il discorso riguarda soprattutto Felipe Anderson. […] Oggi, alla ripresa della preparazione, si comincerà a capire quante possibilità ci sono che Felipe torni subito. Stesso discorso anche per De Vrij e Braafheid. Mentre non ci sarà Pereirinha, che a Cesena ha rimediato uno stiramento di 1° grado alla coscia destra. C’è da aspettare ancora un po’ per Lulic: il bosniaco dovrebbe essere pronto tra due settimane.

Intanto, ai microfoni di Lazio Style, il d.s. Igli Tare ha fatto luce sulle ultime ore di mercato: «C’era anche la possibilità di prendere Bergessio senza scambi, ma per noi era importante mantenere gli equilibri. Così siamo stati chiari sia con la Samp sia con l’agente di Bergessio che l’operazione sarebbe andata in porto solo con scambi di prestiti. Ederson è un ottimo ragazzo, un professionista e l’ha dimostrato con il suo attaccamento alla maglia. Mi dispiace se viene attaccato, ma questo fa parte del nostro mestiere. […]

E anche Ederson, attraverso twitter, ha voluto dire la sua: «Mi dispiace vedere tutta questa polemica, tutti questi insulti e minacce per una cosa che non ho avuto nemmeno il tempo di prendere in considerazione. Ho sempre sognato di giocare per la Lazio ed ho sempre cercato di dare il meglio. E’ difficile prendere una decisione in meno di due ore».

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close