Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI LUNEDI’ 9 FEBBRAIO 2015

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corriere della sera

Lavori anti-buche, partenza con il caos (R. Fr.)

In coda in retromarcia sulla tangenziale est. Per evitare di restare imbottigliati in un maxi ingorgo che ha paralizzato l’arteria verso la Salaria e rovinarsi il pranzo della domenica. A centinaia ieri mattina, intorno a mezzogiorno, hanno rinunciato e sono tornati indietro, provocando un intasamento al contrario. Ma molti altri non ce l’hanno fatta e sono rimasti incolonnati a lungo in auto fra viale Etiopia e viale Somalia, dove i vigili urbani dirottavano il traffico per la chiusura parziale della tangenziale, dallo svincolo per via Tiburtina fino alla Salaria, per la riparazione straordinaria delle buche.

Un’operazione partita di domenica, annunciata proprio ieri sul Corriere dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Maurizio Pucci, che proseguirà nelle prossime notti in altri punti della stessa strada. In particolare sulla carreggiata opposta a quella riparata ieri. […]

Pucci è comunque soddisfatto dell’avvio dei cantieri: «Da dieci anni non si lavorava sulle strade di domenica — ha spiegato —. Abbiamo voluto farlo perché siamo coscienti dello stato drammatico i cui versano quelle romane». L’assessore ha assistito all’inizio dei lavori di ripristino della sede stradale a piazzale Clodio, dove i disagi per la circolazione sono stati inferiori a quelli sulla tangenziale. La prima fase del piano anti-buche interesserà già da oggi anche via Collatina, con la chiusura di un lungo tratto e il traffico dirottato in ingresso dal Gra su via dell’Acqua Vergine, via del Maggiolino e via Capranesi.

In totale si calcola che entro fine mese saranno riparati 250 mila metri quadrati di asfalto, il 5 per cento del totale, ed entro l’estate altri 500 mila metri, con uno stanziamento di 18 milioni di euro, dodici dei quali dovrebbero essere autorizzati dopo l’approvazione del bilancio dall’assemblea capitolina, il prossimo 28 febbraio. […]

Messaggero

Strade a luci rosse Marino cauto: «Prima tuteliamo le famiglie» (Simone Canettieri)

Per Ignazio Marino è già scattata l’ora del ripensamento? No, questo no. Ma la «cautela» del sindaco sulla proposta di creare all’Eur – così come annunciato dal presidente del IX municipio Andrea Santoro – tre strade a luci rosse ora c’è, dopo il botto iniziale. Anche perché il rischio ”emulazione” negli altri quartieri senza un progetto coordinato potrebbe creare solo caos e altri chili di polemiche. A leggere bene le dichiarazioni di ieri il sindaco ha cambiato il punto di osservazione: ha parlato di «tolleranza zero per la prostituzione nei parchi pubblici dove ci sono le famiglie che vengono prima di tutto». Ribaltando il concetto si potrebbero creare zone franche? «Io non posso fare altro – ha sottolineato Marino – che immaginare situazioni che facciano da deterrente. Non sono un legislatore nazionale». […]

L’argomento è complesso e va sviscerato bene. Matteo Orfini, commissario del Pd romano, in settimana riunirà consiglieri comunali, parlamentari, l’assessore al Sociale Francesca Danese e il mini-sindaco Santoro. Un vertice per ascoltare i pareri di tutti e poi arrivare a una sintesi. […] Il dem Michele Anzaldi, deputato renziano e soprattutto portavoce di Rutelli sindaco, ricorda: «Quando lavoravo in Campidoglio ci occupammo del quartiere Olimpico, dove c’era una cittadina del sesso, e risolvemmo il problema. Ora non si possono chiudere gli occhi, ma con le proposte spot si finisce sui giornali e basta». Cosa che Marino non vuole. La sua idea è creare «aree interdette» alla prostituzione e «zone di tolleranza», lontane da parchi pubblici dove vanno le famiglie o da abitazioni e scuole, e di inviare le multe di 500 euro a casa dei clienti che trasgrediscono. […]

Repubblica

Notte al San Camillo, 104 pazienti in attesa (Flaminia Savelli)

Pronto soccorso superaffollato e sale visita al limite della capienza: ancora caos all’ospedale San Camillo Forlanini. Infatti, dopo le tante segnalazioni — tra cui quelle delle settimane scorse della Fsi, Federazione sindacati indipendenti, e della Fp Cgil in cui denunciavano la carenza di posti letto e attese lunghissime per i pazienti — questo è stato un altro fine settimana da incubo per i malati. I pazienti, infatti, sono rimasti per ore sulle barelle lungo il corridoio dedicato al codice verde mentre, nella sala del codice giallo già piena nella prima serata, le persone sono state lasciate addirittura all’ingresso. I numeri allarmanti sono della notte tra venerdì e sabato: alle dieci di venerdì sera, dei 75 pazienti presenti, in 30 sono rimasti in attesa di un posto letto per ore. La mattina del sabato, alle 8, a fronte di 67 pazienti presenti ben 34 era ancora in attesa di ricovero.
Ma, nella notte tra giovedì e venerdì, il numero ha toccato quota 104 e ancora ieri, per tutta la giornata, il pronto soccorso era al limite: «Sono scivolata e mi sono fatta male a una caviglia», racconta Loredana Piccoli mentre sta uscendo dall’ospedale dopo un’attesa di otto ore: «Nulla di grave, ma sono rimasta per tutta la domenica in attesa del mio turno in una sala stracolma di gente. Un incubo».
[…] «Tutti gli ospedali romani stanno soffrendo di una grave situazione di sovraffollamento » ha dichiarato il dirigente sanitario dell’ospedale, Lindo Zarelli «e al San Camillo abbiamo già provveduto a mettere a disposizione 18 posti letti dall’area chirurgica all’area medica. Stiamo facendo il possibile anche grazie al supporto degli uffici regionali: in questo modo speriamo di riuscire a far rientrare questa emergenza». Ora la speranza, soprattutto per chi si presenta al pronto soccorso, è che questo avvenga in tempi brevi.
Tempo

Il Papa: «Chi non va a Messa è scemo» (Andrea Acali)

Ancora periferie, ancora sorprese. Papa Francesco ieri si è recato a Pietralata per visitare la parrocchia di S. Michele Arcangelo. Ma prima di arrivare, ha deciso di fermarsi nel campo nomadi di Ponte Mammolo noto come «Campo Arcobaleno», che ospita rom ma anche profughi provenienti dall’Africa e dall’America Latina. Nell’insediamento, che si trova alla confluenza del territorio di diverse parrocchie e nel quale prestano la loro opera i volontari della comunità di S. Egidio, il Papa è stato accolto con grande gioia. Ha scherzato e recitato il Padre nostro in spagnolo, poi ha impartito la benedizione prima di salutare tra strette di mano e abbracci per recarsi nella parrocchia.

Qui il Pontefice è arrivato pochi minuti prima delle 16, accolto da centinaia di persone, e ha subito incontrato i gruppi parrocchiali, a cominciare dai senza tetto, ai quali ha donato dei sacchi a pelo, e dai malati. Poi le famiglie dei battezzati durante l’anno. «Mai finire la giornata senza fare la pace. In un matrimonio, la cosa brutta brutta è il rancore. Mai finire la giornata senza fare la pace, almeno con un gesto» ha suggerito ai genitori. Ai ragazzi del catechismo ha invece spiegato che «avere invidia e gelosia nel cuore è l’inizio della guerra». Rispondendo ai bambini, il Papa ha ricordato i conflitti in corso: «Iraq, Ucraina, Africa, tante guerre perché c’è tanto odio, seminato dal diavolo. Quando voi sentite nel cuore, odio, invidie, gelosie state attenti, perché questo viene dal diavolo».

[…] Il Papa ha anche spiegato la sua scelta di diventare sacerdote: «Come ho capito che la mia scelta di vita era quella giusta? Ci si sente come quando un uomo e una donna si scelgono e si sposano. C’è una sicurezza interiore, di voler andare avanti perché si è sicuri di amarsi. Tu – ha detto rispondendo a una ragazza – mi puoi dire che ho fatto tante rinunce, ma anche nel matrimonio ci somo rinunce: se sposo una persona rinuncio a tutti gli altri, alla comodità. La vita di un matrimonio non è facile, no?».

[…] All’omelia Francesco ha ricordato che «Gesù predica e guarisce. Possiamo domandarci: mi lascio predicare da Gesù o so tutto? Lo ascolto o preferisco ascoltare le chiacchiere della gente? E dove posso sentire Gesù, su quale canale tv parla? Ma nel Vangelo! È un’abitudine che ancora non abbiamo: cercare le parole di Gesù nel Vangelo, portarlo con noi, leggerlo 5, 10 minuti. Avere un contatto quotidiano». Poi ha aggiunto che «Gesù guarisce: lasciati guarire da lui» perché «tutti abbiamo ferite, spirituali, peccati, inimicizie, gelosie. Questo va guarito. E come? Prega e chiedilo a Gesù».

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Corsa, coraggio e giovani Garcia vince e cura il virus X (Fabio Bianchi)

Contrordine campionato. La Roma entra nell’era Verde, si rianima e manda un messaggio al Napoli: il secondo posto non si tocca. Un po’ d’audacia, un pizzico di fortuna, polmoni freschi e la banda Garcia riassapora finalmente il dolce sapore della vittoria. Tre punti d’oro, dopo quattro pareggi di fila. Fondamentali per non sentire il fiato di Higuain sul collo, ma prima di tutto per ritrovare morale e autostima persi nella via crucis degli infortuni, delle squalifiche e della Coppa D’Africa.[…]

Ok, Rudi Garcia era un po’ costretto dalle circostanze. Aveva un’intera squadra fuori e quella in campo non stava mica tanto bene: Totti con febbre, Ljaijc e Pjanic con dolori, Nainggolan un po’ scoppiato. Poteva coprirsi con un cambio di modulo. Invece ha mantenuto il tridente. In più, l’uomo accusato di non far giocare i giovani ha speso in una delle sfide più delicate della sua stagione un baby talento mai sceso in campo da titolare: Daniele Verde. E lui l’ha ripagato con una super partita condita da due assist. Diciott’anni e sette mesi, una specie d’Insigne forse meno tecnico ma più potente, ha firmato gli assist più giovani di questo campionato. Soprattutto, ha regalato quei cambi di passo che servivano come acqua nel deserto al ritmo giallorosso. La Roma ha giocato un primo round intelligente, imbrigliando il Cagliari con un palleggio di miglior qualità. E al resto ci ha pensato Verde. Dopo un paio di tentativi solitari, ha sfruttato una punizione quantomeno generosa. Ricevuta palla da Pjanic, ha sfoderato un pallonetto da genio per Ljajic che non l’ha sprecato.

Si era a fine primo round. Nel secondo il Cagliari, consapevole di aver regalato un tempo alla Roma, ha cominciato a spingere con decisione. Zola aveva rimesso Conti a guardia del centrocampo con a fianco un esuberante Donsah che non si è limitato a oscurare Nainggolan, ma ha spinto la squadra nell’area giallorossa. Aiutato poi dall’esordiente M’Poku. Tipino interessante davvero. Dunque Roma in affanno e Cagliari all’arrembaggio. Solo che è venuto a galla il solito problema: il gol. Ormai bocciato Longo, tenuto in naftalina Farias, non restava che Cop. Che si pronuncia Ciop e fa rima con flop. Poverino, tutte le conclusioni sono state sue. Un paio gli sono state respinte bene da De Sanctis, ma quella più ghiotta, su assist di M’Poku e svenimento di Yanga Mbiwa, se l’è divorata. Dopo la punizione un po’ così, questo è stato l’altro colpo di fortuna della Roma, che poi ha dato il colpo di grazia con il tiro al volo di Paredes, su cross di Verde e complicità di Brkic.

Ecco, Paredes. Con la Roma un po’ sulle ginocchia, Garcia ha continuato con l’età verde. Ha chiuso la gara con in campo un 1994 (Paredes appunto) e due 1996 (l’altro è Sanabria) togliendo uno stoico ma inutile Totti e l’acciaccato Pjanic. Serviva corsa ed entusiasmo. E il suo coraggio è stato ripagato. Il Cagliari ha accorciato le distanze con M’Poku solo all’ultimo respiro (una gara di debuttanti e prime volte, a quanto pare), ormai la gara era chiusa. […]

La Lazio lucida Klose contro il tabù Genoa (Stefano Cieri – Alessio Da Ronch)

C’è un conto da regolare per poter festeggiare degnamente. Miro Klose gioca oggi la sua partita numero 100 in Serie A, ma lo fa contro la sua bestia nera. Il Genoa per lui fa rima con sconfitta: cinque confronti e cinque k.o. per il tedesco che, in una di queste partite, ha pure subito un infortunio che lo costrinse ai box per due mesi. Il Genoa è anche una delle poche squadre a cui non ha segnato. Insomma, i conti da saldare sono parecchi per il campione del mondo. E il posticipo di stasera all’Olimpico è pure l’occasione per interrompere un sortilegio chiamato Genoa che riguarda non solo lui, ma l’intera Lazio. Che negli ultimi sette confronti di campionato con la formazione genovese ha rimediato altrettante sconfitte. […]

Per spezzare il tabù serve il miglior Klose. Quello, per intenderci, che l’estate scorsa ha alzato al cielo la Coppa del Mondo da primatista assoluto di gol nelle fasi finali dei Mondiali. Quel Klose sembrava diventato un icona, nel senso che – in campo – pareva aver imboccato il viale del tramonto. E invece nelle ultime settimane, complice l’infortunio di Djordjevic, il vecchio leone è tornato a ruggire. «Quando si lamentava dicendo che doveva giocare 2-3 partite di fila per entrare in forma diceva la verità», ha ammesso ieri Pioli. I suoi gol possono diventare determinanti sia nel posticipo di stasera sia nella rincorsa a quella Champions che la Lazio vuole continuare a sognare. Ne ha segnati a grappoli (286 da professionista), ma non è ancora stanco. Quella di stasera sarà la sua diciannovesima presenza in questo campionato. Alla prossima, la ventesima, scatterà il rinnovo automatico del contratto con la Lazio. […]

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