Fatti di Roma

IL 49% DELLE FAMIGLIE ROMANE HA UN SOLO REDDITO, ALLARME DA ACLI ROMA: ESISTE GRANDE DIFFICOLTA’ E CRISI

 

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Il 49% delle famiglie romane dichiara di avere un solo reddito, mentre ben il 9% ammette di non avere alcun sostentamento e economico. Delle famiglie che versano in condizione di specifiche criticità, il 22% ha dichiarato di trovarsi in una situazione di criticità ed emergenza a causa della mancanza di lavoro, il 39% perché ha un familiare disabile in casa, il 33% perché composta da stranieri che hanno difficoltà ad integrarsi ed in ultimo ma non per importanza il 6% che asserisce di vivere uno stato di assoluta povertà.

Sono questi alcuni dati emersi grazie al progetto “FArete FAmiglia” testato su 500 famiglie romane e realizzato dalle ACLI di Roma e provincia. L’iniziativa, nata in risposta all’Avviso pubblico per la concessione e l’erogazione a soggetti del terzo settore di contributi per la realizzazione di “interventi finalizzati al sostegno ai nuclei familiari più fragili”, è stato finanziato da IPAB Asilo Savoia individuato dalla Regione Lazio quale soggetto attuatore unitario di alcune sotto-misure del “Pacchetto famiglia: misure a sostegno delle famiglie del Lazio”.

Il focus è stato presentato questa mattina alla presenza di Mons. Gianrico Ruzza, Vescovo Ausiliare del settore Roma Centro,  Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, Emma Ciccarelli, presidente del Forum Associazioni Familiari del Lazio, Emiliano Monteverde, assessore alle Politiche Sociali e Servizi alla persona del Municipio Roma I Centro, Federica Borelli, funzionaria Regione Lazio responsabile “progetti pacchetto famiglia”,  Massimiliano Monnanni, presidente IPAB Asilo Savoia, Gianluca Budano, delegato alla Famiglia delle Acli Nazionali, Alessandra Balsamo, responsabile area famiglia Acli Roma, Simona Onofri, progettista e valutatrice Acli Roma e Paolo Frusone, responsabile comunicazione Acli Roma. Ha coordinato Enrico Selleri di TV2000.

Sempre dal focus delle ACLI di Roma emerge che l’81% dei soggetti raggiunti dalle ha dichiarato di vivere l’esperienza di coppia (matrimonio, convivenza etc..), il 9% è divorziato, il 7% sono vedove o vedovi e il 3%dichiara invece di vivere l’esperienza mono-genitoriale.

La condizione di fragilità colpisce le famiglie anche con un figlio solo (il 43% delle famiglie mappate), ma all’aumentare del numero di figli aumenta anche la necessità di sostegno e di servizi, sale infatti al 52% il numero di famiglie con 2 figli che hanno usufruito dei servizi del progetto.

La percentuale di famiglie incontrate che hanno 3 o più figli scende al 2%, un dato che fa emergere come cali drasticamente il numero di famiglie che hanno possibilità di avere più di 2 bambini.

Le famiglie intercettate dalle ACLI hanno anche evidenziato la necessità di sentirsi meno isolate e più preparate ad esigere i propri diritti soprattutto nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Infatti, il 41% delle famiglie ha chiesto un sostegno per essere informate ed orientate (ad esempio per la richiesta di un certificato di disabilità, il sussidio di disoccupazione etc); il 43% ha palesato la necessità di usufruire di iniziative intergenerazionali e interculturali per uscire da un preoccupante isolamento; il 10% ha chiesto di essere accompagnare nel percorso di formazione alla genitorialità; il 4% si è rivolto alle ACLI per un sostegno psicologico e il 2% per quello legale.

“FArete FAmiglia” è un progetto sperimentale che ha come obiettivi quello di innescare un circolo virtuoso di qualità e innovazione sostenibile nella risposta alle esigenze della famiglia. L’intento è stato quello di allontanare la famiglia da una visione passiva, che la consideri solo “utente”, per avvicinarla ad una visione innovativa che la veda “protagonista”, capace di dare risposte alla quotidianità problematica in una logica di empowerment.

Questa esperienza ha dato vita al portale di servizi alle famiglie (www.faretefamiglia.it) che valorizza le risorse locali e sviluppa sinergie atte a sostenere nuove sfide e nuovi obiettivi. Lo strumento tecnologico è messo a disposizione dell’utente (anziani, portatori di disabilità, giovani, immigrati, famiglia) che abbia la necessità di trovare risposte ai propri bisogni e di qualsiasi soggetto territoriale che desideri offrire il proprio operato per soddisfare i bisogni dei soggetti più fragili e non solo. Per la messa a punto del Portale e per l’individuazione degli specifici bisogni dell’utenza ci si è avvalsi dell’Osservatorio delle Acli Provinciali di Roma, che incontrano ogni anno circa 150.000 persone, e del confronto costante e sistematico con gli stakeholder portatori delle peculiari esigenze familiari.  Il portale lanciato in via sperimentale, ha l’obiettivo di estendersi in tutto il territorio della provincia di Roma e darà vita anche ad un’applicazione fruibile mediante tutti i dispositivi mobili. La novità è che questo sito vuole essere aperto e accessibile a un numero sempre maggiore di enti e di associazioni, per questo le ACLI di Roma invitano coloro che sono interessati ad essere inseriti nel portale a contattare la segreteria scrivendo a info@acliroma.it o chiamando lo 06.57087028.

«Il portale che presentiamo – dichiara LIDIA BORZÌ, presidente delle ACLI di Roma – è realizzato nell’ambito del progetto FArete FAmiglia che nasce con l’obiettivo di contribuire a rispondere in maniera sistemica agli emergenti e sempre più frastagliati bisogni delle famiglie di oggi che abbiamo fotografato con i dati raccolti. Se da una parte le famiglie fanno i conti con difficoltà “inevitabili” come la gestione degli anziani non autosufficienti, componenti con disabilità o perdita di lavoro, dall’altra devono far fronte anche alle tante criticità “indotte” dalla carenza di organizzazione e strutturazione dei servizi a loro dedicati. Proprio per questo abbiamo voluto promuovere questo progetto basandoci sulla forza della rete, vero e proprio modus operandi delle ACLI di Roma».

«Il frutto di questa iniziativa – conclude BORZÌ – è il portale che rappresenta una sintesi dei servizi alle famiglie attivi in città, che però ha una forte ricaduta concreta grazie all’apertura e al potenziamento di 5 punti famiglia nel territorio, porte sociali dalle quali accedere a numerosi servizi tra i quali: sportelli di esigibilità dei diritti, consulenze professionali, accompagnamento alla genitorialità, orientamento e molto altro. Servizi non solo per la famiglia, ma anche con la famiglia per valorizzare le sue capacità di auto-tutela, mutuo-aiuto, empowerment e sperimentare il protagonismo familiare».

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