Cultura

IL 26ENNE ‘ZAR DEL PIANOFORTE’ KANTOROW IN CONCERTO A SANTA CECILIA

Acclamato dalla critica come il ”giovane zar del pianoforte” e ”Liszt reincarnato”, mercoledì 10 aprile alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica ‘Ennio Morricone’, Sala Sinopoli) torna a Santa Cecilia, questa volta ospite della stagione da camera, il pianista 26enne Alexandre Kantorow.
Nel 2019 è stato il primo francese a vincere la medaglia d’oro al Concorso Čajkovskij, assieme al Grand Prix, assegnato solo tre volte nella storia del concorso. Nello stesso anno è stato nominato ”Musical Revelation of the Year” dalla Professional Critics Association, mentre nel 2020 è tra i vincitori del ”Victoires de la Musique Classique” in due categorie: registrazione dell’anno e solista strumentale dell’anno.
Quest’anno si è aggiudicato il Gilmore Artist Award 2024, il più giovane pianista e il primo artista francese a ricevere questo riconoscimento.

Dotato di una tecnica sopraffina e vivacissima curiosità musicale Kantorow abbraccia un repertorio pianistico molto vasto, come ha dichiarato in una intervista: ”Quello del pianoforte è un repertorio immenso. Anche limitandosi ai capolavori, puoi passare la vita senza averlo percorso tutto. La mia sensazione è di essere una sorta di esploratore che deve trovare il suo percorso individuale in questo territorio sconfinato. Per questo non cerco un autore o un’epoca in particolare, ma tendo a fissarmi più su singoli brani che mi parlano particolarmente”.

Saranno cinque gli autori che Kantorow presenterà nel suo recital ceciliano: aprirà il concerto la Rapsodia op. 79 n. 1 (1889) di Brahms, piena di tenerezze sommesse e irruenze romantiche. Seguirà lo Studio d’esecuzione trascendentale n. 12 ”Chasse-Neige” di Liszt e, dal Primo Anno di pellegrinaggio il brano Vallée d’Obermann ispirato ad un romanzo di Pivert de Sénancour di cui viene pubblicata una citazione in apertura di spartito. Quindi sarà la volta della Prima rapsodia dell’ungherese Bela Bartók, un’opera ancora giovanile che risente delle influenze di Liszt, e della Prima Sonata per pianoforte di Sergej Rachmaninoff composta nel 1906 a Dresda, più volte rimaneggiata, che richiede enormi capacità virtuosistiche. Chiude la serata la Ciaccona in re minore di Bach dalla Partita per violino BWV 1004 arrangiata per mano sinistra da Johannes Brahms.

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