Fatti di Roma

DONNE CONTRO GLI SGOMBERI: LA PROTESTA AL CAMPIDOGLIO

Roma: donne si incatenato davanti al Campidoglio, protestano contro gli sgomberi - foto 5


Alcune donne si sono incatenate, questa mattina, in piazza del Campidoglio davanti all’ingresso Sisto IV di Palazzo Senatorio per protestare contro gli sgomberi. “Il 19 marzo mi hanno buttato fuori casa, sono venuti con le forze dell’ordine e mi hanno preso tutto e lo hanno portato in un magazzino a Laurentino 38”, spiega Monica Grilli che è stata sgomberata dall’appartamento a Testaccio in cui viveva dalla nascita. “Vivevo lì da tutta la vita – ha proseguito Monica – nel 1992 ho preso la residenza, ma mio padre abitava lì da sempre. Mio nonno aveva 5 anni nel 1919 quando ha avuto accesso a quella casa”. Tra le lacrime Monica ha poi raccontato che nel giorno dello sgombero un operaio della ditta traslochi, incaricata dell’attività, le avrebbe detto ridendo “è qui la festa?” e che lei è “andata via piangendo con tre scatole e due cani in mezzo a una strada”.

Accanto a Monica altre donne anziane, una in carrozzella e una sgomberata dalla zona del Tufello. Un’altra, che abitava in un appartamento nei pressi di Villa Gordiani, si chiama Anna Maria Di Pisa, ha 69 anni, e racconta: “Sono stata sgomberata il 27 settembre 2018. Sono stata 5 mesi in una casa di accoglienza, ma sono malata e stavo andando fuori di testa. In cinque mesi non ho mai dormito. Adesso sto in occupazione”. Anna Maria si dice sconfortata ma ai giornalisti spiega: “L’assessore Castiglione ci ha fatto promesse non mantenute e oggi noi ci siamo incatenate. Ci stacchiamo soltanto quando ci danno le chiavi di casa”. “Io prendo 429 euro di pensione e ho quasi 70 anni, non posso lavorare e non posso permettermi neanche una stanza in affitto. Se sto in occupazione è perché le istituzioni non hanno fatto il loro dovere”, ha concluso Anna Maria.

A visitare le donne in protesta il consigliere capitolino di Sinistra per Roma, Stefano Fassina. “Purtroppo non è la prima volta che queste signore si devono incatenare per avere l’attenzione dovuta – ha detto Fassina -. Hanno i requisiti per la casa popolare. Ci sono situazioni drammatiche. E c’è un’amministrazione che non reagisce come dovrebbe. Purtroppo bisogna arrivare a questi gesti estremi”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close