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CORRUZIONE: 10 ARRESTI ALL’ANAS. DOMICILIARI PER EX SOTTOSEGRETARIO MEDURI

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Associazione per delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio. Questi i reati per i quali, a seconda delle singole posizioni processuali sono state arrestate dieci persone dalle fiamme gialle nell’ambito dell’inchiesta denominata “Dama Nera”, che ha consentito di disarticolare una vera e propria cellula criminale, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di Anas spa i quali, secondo la ricostruzione degli investigatori, abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’ambito della predetta azienda pubblica, sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l’intervento di un “colletto bianco” (un avvocato di Catanzaro) e del citato esponente politico.

Dei dieci arrestati sulla base di un provvedimento cautelare firmato dal gip Giulia Proto, cinque sono finiti ai domiciliari, cinque in carcere. Sono invece 31 complessivamente le persone indagate. In particolare sono finiti in carcere: Antonella Accrogliano, classe 1961 dirigente Responsabile del Coordinamento Tecnico Amministrativo di Anas Spa; Oreste De Grossi classe 1956 dirigente Responsabile del Servizio Incarichi Tecnici della Codirezione Generale Tecnica; Sergio Serafino Lagrotteria classe 1967 dirigente Area Progettazione e Nuove Costruzioni; Giovanni Parlato classe 1967 funzionario; Antonino Ferrante classe 1961 funzionario. Ai domiciliari invece sono finiti Eugenio Battaglia classe 1962 avvocato; Concetto Albino Bosco Lo Giudice classe 1963 imprenditore di origini calabresi; Francesco Domenico Costanzo classe 1962 imprenditore di origini calabresi; Luigi Giuseppe Meduri, classe 1942 già Presidente della Regione Calabria, dal gennaio 1999 all’aprile 2000, Deputato nella XIV legislatura (Margherita Ulivo) e, dal maggio 2006 al maggio 2008, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture (Governo Prodi); Giuliano Vidoni classe 1945 titolare della Vidoni Spa, con sede legale a Travagnacco.

Eseguito un sequestro per equivalente delle somme corruttive allo stato accertate nei confronti di tutti i dipendenti pubblici infedeli, fino a concorrenza di 200.000 euro. Oltre 90 le perquisizioni effettuate in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, con il supporto anche dei Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alle sedi di Bari, Arezzo, Catanzaro, Catania, Gorizia, Cosenza, Padova, Messina, Siracusa, Udine, Torino, Vercelli e Venezia. (Omniroma)

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