Fatti di Roma

“CI AVETE ROTTO I POLMONI”, I CITTADINI CHIEDONO LA CHIUSURA DEL TMB DEL SALARIO

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Cartelli, fischietti, trombette, campanelli, striscioni colorati e palloncini all’elio con appesi sacchi di spazzatura. Un ‘gruppone’ di più di 1.000 cittadini, eterogenei per età, sesso e credo politico, nonostante il nubifragio che da ieri mattina si sta abbattendo su Roma, da Fidene, Villa Spada e Colle salario, hanno invaso (e in parte bloccato) la via Salaria all’altezza del civico 982, dove ha sede l’impianto Ama Salario, al grido di “Chiudete il Tmb”. Ad arringare la folla da un palchetto improvvisato allestito davanti all’impianto è stato principalmente il presidente del Municipio III Giovanni Caudo che ha rivendicato: “La nostra Giunta ha interpretato questo mandato come sindacato di territorio ci siamo e ci saremo. Questa manifestazione non è la fine di un percorso di lotta, è una battaglia di sette anni alla quale stiamo ridando vigore e non ci fermeremo. È solo l’inizio di una mobilitazione per chiedere un cronoprogramma tappa per tappa di quando e come si chiuderà questo impianto”. Impressionante la quantità di cartelli portati dai manifestanti. Dai classici “No al Tmb”, “Basta Tmb”, “Tmb pussa via” o “Basta con queste violenze chiudete il Tmb Salario” ai più originali “Riconvertire i vostri cervelli chiudete il Tmb”, “Ci avete rotto i polmoni”. E ancora “Con sta puzza ogni sera ce dovemo rinchiude come in galera”,
“No alla puzza no al fetore che ci invade tutte le ore” e la citazione “Ama… zza che puzza”. Dal palco anche diversi membri dei comitati hanno gridato: “Questo è solo l’inizio di una mobilitazione permanente”. Sergio del comitato di quartiere Fidene ha introdotto anche il tema della salute pubblica: “Nel 2018 altri nuovi casi tumorali, noi crediamo che sia colpa del tmb e della puzza perché una cosa del genere non era mai successa e non ci fermeremo finché non lo proveremo e non riusciremo a farlo chiudere. Non abbiamo più una vita dignitosa, i nostri diritti sono sospesi”. Anche il parroco di Fidene ha presentato dei dati raccolti dalla parrocchia (da prendere con le pinze) che dimostrerebbero un significativo numero di morti under 75.

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