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CHIESA, PAPA FRANCESCO: ” IL CONFESSIONALE NON E’ UNA TINTORIA PER TOGLIERE LE MACCHIE”

VATICAN-POPE


Il confessionale non e’ una tintoria per togliere le macchie. Se non comprendi il perdono di Dio appena esci ricominci a peccare”. Reduce da una confessione di 4 minuti in San Pietro, dove si e’ inginocchiato davanti a un semplice sacerdote come fanno (o dovrebbero fare) tutti i fedeli, Papa Francesco ha inserito, nell’omelia di oggi a Santa Marta, alcune riflessioni scaturite dalla sua doppia esperienza, di penitente, come si e’ visto all’inizio della liturgia del 17 dicembre, e di confessore, ruolo che ha preso subito dopo per ascoltare i peccati e assolvere 7 laici. “Sbaglia – ha scandito – chi va a confessarsi come se andasse a fare una pratica in banca. Cosi’ il perdono non entra“.

“Oggi – ha spiegato – la Chiesa ci mette davanti al mistero del peccato e ci fa vedere l’uscita con la preghiera, il pentimento e la vergogna. Ma serve la grazia della vergogna per entrare nel mistero del perdono. In confessionale – ha chiarito – devi saperti vergognare dei peccati”.

Il Pontefice ha ribadito l’importanza di essere coscienti della meraviglia che Dio compie in noi con la sua misericordia, per poterla poi esercitare con gli altri e ha messo in guardia dall’ipocrisia di “rubare un finto perdono” nel confessionale. “Se tu non hai coscienza di essere perdonato – ha continuato Francesco – mai potrai perdonare, mai. Sempre c’e’ quell’atteggiamento di voler fare i conti con gli altri. Il perdono e’ totale. Ma soltanto si puo’ fare quando io sento il mio peccato, mi vergogno, ho vergogna e chiedo perdono a Dio e mi sento perdonato dal Padre e cosi’ posso perdonare. Se no, non si puo’ perdonare, ne siamo incapaci. Per questo il perdono e’ un mistero. Un mistero difficile da capire”. Occorre comprendere quindi e non avere, uscendo dal confessionale, la sensazione di “essersela cavata”, di essere stato “furbo”. Questo non e’ ricevere il perdono, ha rimarcato il Papa, ma e’ “l’ipocrisia di rubare un perdono, un perdono finto”.

Alla fine dell’omelia Francesco ha poi affermato: “Chiediamo oggi al Signore la grazia di capire questo ’settanta volte sette’. Chiediamo la grazia della vergogna davanti a Dio. E’ una grande grazia! Vergognarsi dei propri peccati e cosi’ ricevere il perdono e la grazia della generosita’ di darlo agli altri perche’ se il Signore mi ha perdonato tanto, chi sono i per non perdonare?”.

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