Disabilità

ALL’OSPEDALE SANT’ANDREA PERCORSO TOBIA PER PAZIENTI CON DISABILITÀ COGNITIVE

Dopo il San Camillo, il Grassi e il Policlinico Tor Vergata arriva anche all’ospedale Sant’Andrea il servizio TOBIA – acronimo di Team operativo dei bisogni individuali assistenziali, un percorso facilitato dedicato a pazienti con disabilità cognitive e/o relazionali per effettuare esami e terapie.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme all’assessore al Sociale, Massimiliano Maselli, al direttore generale del Sant’Andrea, Daniela Donetti, e al preside della facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza Università di Roma, Erino Angelo Rendina, ha inaugurato questo altro tassello della Rete TOBIA-DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) della Regione Lazio, coordinata da Stefano Capparucci, che supporta gli 8300 disabili non collaboranti e i loro 25mila caregiver, a garanzia della piena inclusività dei servizi assistenziali.

Il servizio Tobia offre ai pazienti con gravi difficoltà cognitive e/o relazionali percorsi facilitati per effettuare prestazioni diagnostiche e terapeutiche utili a prevenire e curare patologie non direttamente legate al disturbo principale da cui sono affetti. Un prelievo di sangue, un ECG, una visita oculistica, ad esempio, possono risultare difficoltosi per una persona con una forma grave di disturbo dello spettro autistico.

“C’è la persona al centro, l’essere umano in tutte le sue manifestazioni- ha commentato il governatore del Lazio, Francesco Rocca – Il percorso Tobia nasce al San Camillo quattro anni fa, abbiamo deciso con una delibera di giunta di supportarlo e fare in modo che sia presente in tutte le strutture proprio per accompagnare le persone, in particolar modo chi ha problemi di disabilità cognitiva e per stare vicino alle loro famiglie che già vivono un peso importante, avere dei percorsi semplificati è estremamente necessario”.

Tobia offre un percorso assistenziale declinato sulle esigenze particolari di tali pazienti, ottimizzando il numero degli accessi in ospedale, il tempo di permanenza o gli spostamenti fisici, effettuando visite, analisi, esami diagnostici – quando possibile – direttamente presso un ambiente protetto, con la guida di un infermiere care manager e il coinvolgimento di personale sanitario specificatamente formato, garantendo sempre la presenza di un caregiver/familiare.
Il servizio, avviato al Sant’Andrea a febbraio scorso grazie alla collaborazione tra il coordinatore regionale Stefano Capparucci e la referente aziendale Igina Breccia, ha già all’attivo il buon esito di 20 casi.

“Tobia è un esempio di buona sanità che va attivato su tutti i pazienti per identificare in modo pratico i bisogni dei cittadini: questo è l’unico modello di sostenibilità del sia del servizio sanitario nazionale che regionale”, ha detto la dg Donetti.
L’ambulatorio di Tobia è allestito in modo da ridurre al minino l’effetto di disagio e disorientamento tipico di una stanza ospedaliera ed è collocato in aree riservate e facilmente raggiungibili. Il team multidisciplinare e il care manager dedicato ottimizzano il processo assistenziale, progettando i vari interventi clinici e fungendo da interfaccia – in collaborazione con la COT ospedaliera – per i medici di medicina generale e i servizi territoriali che hanno in carico i pazienti al fine di assicurare la continuità terapeutica-assistenziale.

“Il team multidisciplinare di Tobia è composto da internisti, pediatri, anestesisti, fisioterapisti, assistenti sociali, radiologi, neurologi, psicologi, case e care manager: professionisti preparati per fornire assistenza a pazienti con disabilità cognitiva e relazionale, anche quando poco o nulla collaboranti. Con Tobia – ha aggiunto Donetti- attuiamo quel principio di universalità su cui si fonda il nostro Sistema Sanitario. Un servizio che garantisce l’effettiva parità di accesso all’assistenza sanitaria indipendentemente dalle condizioni individuali, in un’ottica di piena inclusività”.

Il Sant’Andrea è pronto a inaugurare un nuovo ambulatorio Tobia: “Sarà al piano S1 e lì i pazienti potranno arrivare direttamente con la macchina – ha concluso Donetti- Abbiamo immaginato un punto dove la persona, accompagnata dal caregiver, potesse trovare tutti i servizi il più vicino possibile a sé”.
Il progetto Tobia sarà portato “in tutti gli ospedali pubblici del Lazio, come stabilisce la delibera approvata prima dell’estate- ha assicurato l’assessore Maselli- È un un risultato importante, perché qui ci sono equipe formate che sanno come accogliere queste persone che hanno delle specifiche disabilità e poi preparano tutto il percorso di assistenza. È un servizio importantissimo perché queste persone vivono delle difficoltà e non devono trovare un ambiente freddo e asettico, come può essere un ospedale, ma un ambiente accogliente che permette all’equipe di poter intervenire rispetto all’assistenza socio sanitaria che questi pazienti devono avere”.

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